Ciro Guarente avrebbe subito in adolescenza abusi sessuali da don Silverio Mura. Da quel trauma forse le origini dell’omicidio di Vincenzo Ruggiero per motivi passionali
Ci sarebbe un’altra vittima di pedofilia nel passato di don Silverio Mura. Il nome del sacerdote, accusato di pedofilia, sarebbe collegato a quello di Ciro Guarente accusato dell’omicidio dell’attivista gay Vincenzo Ruggiero. Il dettaglio di don Silverio Mura è emerso nell’ambito delle indagini difensive del 36enne.
Sono gli anni ’80, Ciro Guarente frequenta la parrocchia di Ponticelli, nella zona di Napoli. In questi anni il parroco è don Silverio Mura. E’ in questo contesto che l’allora minorenne entra in contatto con il sacerdote. Da qui sarebbe iniziato un lungo periodo di violenze sessuali testimoniate non solo da Guarente, ma anche da altre vittime dirette, tra cui Diego Esposito, il cui caso seguiamo a partire dal servizio di Pablo Trincia del 7 marzo. Un incubo che l’allora ragazzino avrebbe portato dentro di sé, senza riuscire a trovare il coraggio di denunciarlo. Fino ai 35 anni, quando l’ex marinaio preso da un raptus omicida uccide a colpi di pistola l’attivista gay Vincenzo Ruggiero.
È la sera del 7 luglio 2017, attende la sua vittima fuori dalla sua casa. In quel periodo Vincenzo Ruggiero conviveva con la trans Heven Grimaldi, che sarebbe stata prima la fidanzata dello stesso Guarente. Una volta freddato, Ciro Guarenteavrebbe sfogato la sua ira sul cadavere, facendolo a pezzi e occultandolo in un autolavaggio poco distante. Nell’omicidio sarebbe coinvolto anche Francesco De Turris, accusato di aver ceduto al presunto omicida la pistola calibro 7.65 utilizzata per freddare la vittima. Il movente passionale, secondo la difesa, affonda le sue radici in un’infanzia tormentata dagli abusi sessuali che sarebbero stati compiuti da don Silverio Mura.
Lo stesso sacerdote di cui ci stiamo occupando da tempo. Il 7 marzo abbiamo raccontato in onda la sua storia in un servizio di Pablo Trincia: Diego Esposito, che ora dopo la morte del figlio ha mostrato il suo volto e rivelato la sua vera identità, ci ha detto di essere stato vittima, 30 anni fa, quando ne aveva 13, di abusi sessuali sistematici (“rapporti sessuali completi, 2-3 volte la settimana per 3 anni e mezzo”) da parte del suo insegnante di religione don Silverio Mura, che hanno segnato la vita di lui e di altre giovani vittime. Ci sarebbero infatti altre nove persone disposte a testimoniare per quello che, come sostiene la Iena, potrebbe essere “uno dei più grossi casi per abusi sessuali all’interno della Chiesa italiana“.
https://www.iene.mediaset.it/2018/news/pedofilia-don-silverio-omicidio-attivista-gay-ruggiero_138658.shtml
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