Il gruppo delle “Mamme della Rete” cresce… iniziato in “quattro gatti”, ora raccoglie un discreto numero di persone che aumenta ogni giorno. Mamme, amici, anche “gente comune” che in qualche modo si è avvicinata a ReteL’ABUSO: come genitore di un figlio vittima di un prete pedofilo, come amici di vittime, come cittadini comuni che non ne possono più di leggere notizie che riguardano questo dolorosissimo tema, come cattolici indignati che non riescono più a stare zitti… queste sono ora le “Mamme della Rete”…
Leggere che, ancora una volta, Diego Esposito inizia uno sciopero della fame, in attesa di avere una data per l’incontro con il Papa, ci ha profondamente colpiti, e desideriamo esprimere con dignità il nostro pensiero.
Diego Esposito: nome di fantasia, nome dietro il quale c’è però un adulto reale, un uomo di poco più di quarant’anni che da otto anni chiede con insistenza e determinazione di essere ascoltato, chiede giustizia. Un uomo che all’età di 13 anni è stato abusato brutalmente e ripetutamente da quello che era il suo insegnante, un prete, don Silverio Mura. Reato ormai caduto in prescrizione: i tempi della consapevolezza per una vittima rispetto a quello che ha subìto sono spesso lunghissimi… dunque il prete è un libero cittadino… e la Chiesa? Inizialmente le notizie del processo canonico definivano insufficienti le prove per procedere, ora sembrerebbe che il Papa in persona avrebbe incaricato la Diocesi di Napoli di aprire di nuovo le indagini canoniche. Diego Esposito è stato ricevuto recentemente dal Card. Sepe, ma non ha ricevuto risposte esaurienti. Le mamme di Montù Beccaria, luogo in cui il sacerdote era stato inviato, sotto falso nome, proprio recentemente e ancora a contatto con i minori, facendo “come se niente fosse” delle denunce ripetute di Diego Esposito, hanno scritto al Card. Sepe e, anche loro, non considerano significative le risposte ricevute. Vi è anche un’altra vittima di don Silverio Mura: Giuseppe Scognamiglio, meno “visibile” di Diego ma altrettanto determinato a portare avanti questo desiderio di giustizia che è sempre fortissimo in tutte le vittime.
Diego Esposito chiede di essere ricevuto dal Papa, di poter raccontare il suo disappunto in modo deciso rispetto al trattamento ricevuto dalla Diocesi in tutta la gestione della sua vicenda.
Vi è una data per l’incontro? Per ora no: tante telefonate in Vaticano, tante promesse, tante attese… si inizia dunque lo sciopero della fame.
Abbiamo ricevuto poco fa la notizia che allo sciopero della fame si aggiunge anche un’altra vittima di un prete pedofilo (A.R., deceduto): Michele Reggio di Catanzaro.
Che dire? Non ci fermiamo qui. Il nostro sostegno a Diego e Giuseppe è pieno: come mamme, come cattolici, come cittadini indignati… con un pensiero anche a tutte le altre vittime …
Noi ci siamo.
Le “Mamme della Rete” e tanti altri amici [rl_gallery id="80740"]
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