Giro di vite in materia di violenza e sicurezza: l’Australia annuncia l’intenzione di cancellare i passaporti ai pedofili condannati. Cresce il numero di abusi sui minori in certe aree del mondo, come il sud-est asiatico o i Caraibi: uomini con tendenze pedofile viaggiano appositamente per mietere vittime. Come mettere un freno al fenomeno? Estirpando il problema alla radice impedendo a questi cittadini di spostarsi. La Bbc riporta le parole di Michael Keenan. Il ministro della Giustizia ha definito il turismo sessuale un «crimine ripugnante» e ha poi spiegato: «Nessun Paese prima d’ora ha intrapreso un’azione così forte e decisa per impedire ai propri cittadini di recarsi all’estero, spesso in Paesi vulnerabili, e abusare di bambini». Secondo una stima di Keenan il divieto di espatrio interesserà circa 20mila persone condannate per pedofilia e rimaste, a pena scontata, sotto la vigilanza delle autorità.
Soltanto nel 2016, almeno 800 tra loro hanno viaggiato liberamente all’estero. I numeri, dunque, parlano e raccontano di mete raggiunte ad hoc per usare violenza a minori laddove sono ancor più indifesi da un tessuto sociale faticoso. «Vai a Bali, a Phnom Penh, a Siem Reap e vedi questi australiani, uomini bianchi, insieme a bambini del posto e non sono lì per abbronzarsi», ha dichiarato Derryn Hinch, il senatore indipendente che ha depositato la proposta che passerà al vaglio del parlamento. «L’Australia – come la Svizzera – può perseguire i propri cittadini anche se abusano di minori all’estero. Il nostro Paese, del resto, può processare chiunque si trovi nella Confederazione e venga accusato, fra le altre cose, di atti sessuali con fanciulli commessi all’estero. Per contrastare il turismo pedocriminale e la pornografia infantile, l’Ufficio federale di polizia dispone di un commissariato dedicato e collabora con partner all’estero».
http://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/australia_annullera_passaporti_pedofili_condannati_fermeremo_turismo_sessuale-2472937.html
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