“Incoraggiamo le vittime a sporgere denuncia presso le autorità giudiziarie alle quali, da parte nostra, segnaleremo i fatti a nostra conoscenza. Ma occorre smettere di lasciar intendere che ogni prete sia un pedofilo potenziale”. Lo ha detto monsignor Georges Pontier, presidente dei vescovi francesi e arcivescovo di Marsiglia, aprendo questa mattina a Lourdes l’Assemblea plenaria dei vescovi di Francia. Nella sua prolusione, rilanciata dal Sir, l’arcivescovo ha ricordato la richiesta di perdono, lo scorso novembre, “al Signore e a coloro che hanno subito atti indicibili da parte di sacerdoti e consacrati, o errori di decisione da parte nostra. Questo non è stato per distoglierci dalle nostre responsabilità”. In tutto l’anno, assicura, “abbiamo messo in campo nelle nostre diocesi e a livello nazionale diverse misure, tra le quali centri d’ascolto per le vittime. Abbiamo sviluppato strumenti di formazione per tutti i responsabili dei bambini e dei giovani”. “Siamo stati affiancati da una commissione di esperti – ha proseguito Pontier – per consigliarci nella gestione dei fatti”. “Siamo profondamente colpiti dalla sofferenza delle vittime e vogliamo accoglierle e ascoltarle nel modo migliore. Siamo risoluti – ha concluso – ad aiutare la giustizia a fare il suo lavoro. Nulla può dispensarcene”.
Nel richiamare la riflessioni del Consiglio permanente, il 20 giugno e il 16 ottobre dell’anno scorso, in vista delle elezioni presidenziali del 23 aprile e 7 maggio, Pontier – riferisce il Sir – ha citato in particolare anche diversi stralci del documento di ottobre, “Dans un monde qui change, retrouver le sens du politique”, e ha lanciato un monito: “Non possiamo pensare al nostro futuro, ognuno ripiegato su se stesso. Alcuni lo pensano” ma “è un inganno”. Di qui l’invito all’accoglienza e al “dovere della solidarietà”, richiamato spesso dal Papa. “Dovere di solidarietà”, ha spiegato, “è opporsi alla cultura dello scarto e nutrire attenzione per i più deboli”. Per questo è necessario da parte di tutti un cambiamento di atteggiamento verso migranti e rifugiati” passando da un “atteggiamento di difesa e paura” ad un’autentica “cultura dell’incontro”. Da Pontier l’invito che “le paure comprensibili” dopo gli attentati di Daesh non portino ad “un pericoloso sguardo di sospetto nei confronti di ogni musulmano”. “Più che un rischio – afferma l’arcivescovo – la religione islamica è una sfida che dobbiamo accogliere”. “Fondamentale” la questione della formazione degli imam, così come “l’organizzazione di una rappresentanza eleggibile dell’islam nel nostro Paese”.
http://www.farodiroma.it/2017/03/28/pedofilia-vescovi-francesi-chiedono-alle-vittime-dei-preti-denunciare-gli-abusi/
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