L’accusa del fratello della ragazza scomparsa nel 1983: “Purtroppo c’è chi rema contro e fa di tutto per far sì che la verità non venga fuori”
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione “Roma ogni giorno”.
Il fratello della ragazza scomparsa nel 1983 ha commentato in diretta il film di Roberto Faenza “La verità sta in cielo” lanciando pesanti accuse contro la Santa Sede ed in particolare contro Papa Giovanni Paolo II: “Il film – ha spiegato Orlandi – è basato su tutti documenti che sono in procura e sui verbali delle indagini. Il regista si è soffermato sui punti che non sono stati approfonditi dall`inchiesta e avrebbero potuto portare al processo. Secondo me Papa Wojtyla era al corrente di quanto accaduto. Se Wojtyla fosse stato a conoscenza sarebbe un grande problema raccontare per la Chiesa cosa è accaduto, perché ormai è stato fatto santo”.
“Purtroppo c’è chi rema contro e fa di tutto per far sì che la verità non venga fuori”, ha detto ancora Orlandi.
“Io personalmente non sono stato d’accordo con la santificazione di Giovanni Paolo II. L`omertà è continuata anche con Ratzinger e Bergoglio. Dopo dieci giorni dall`inizio del suo pontificato ho incontrato papa Francesco che mi ha detto: ‘Emanuela sta in cielo’. Dal Vaticano mi aspetto una risposta, ora non possono più dire di non sapere”.
“Questa vicenda non riguarda solo Emanuela, ma riguarda la giustizia in generale”, ha concluso Pietro Orlandi.
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