<p style="text-align: justify;">Di Ferruccio Sansa</p> <p style="text-align: justify;"><strong>L'accusa di don Filippo Bardini è agli atti della Procura di Savona nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo che coinvolge le curie di Savona e Albenga. Racconta delle presunte richieste di prestazioni del vescovo Mario Oliveri - che non è indagato - a persone bisognose di aiuto economico. E parla degli abusi perpetrati da un altro sacerdote di cui, dice, i vertici della diocesi sapevano.</strong></p> <p style="text-align: justify;"><img class="alignright wp-image-63883 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/Cattura-8-300x194-300x194.jpg" alt="" width="300" height="194" /><img class="alignleft wp-image-63884 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/Cattura-9-300x83-300x83.jpg" alt="" width="300" height="83" />“Fammi gustare la natura di <strong>Dio</strong>”. È scritto così nella testimonianza di don <strong>Filippo Bardini</strong> agli atti della <strong>Procura di Savona</strong> sullo scandalo sessuale che coinvolge le curie di <strong>Savona</strong> e <strong>Albenga</strong>. Questa frase, secondo l’allora direttore della <strong>Caritas</strong> di <strong>Albenga</strong>, sarebbe stata pronunciata da un <strong>vescovo</strong> nel momento in cui incontrava i suoi <strong>amanti</strong>. Povera gente che sarebbe andata dal <strong>prelato</strong> per chiedere un aiuto economico e che, sostiene il <strong>sacerdote</strong>, veniva convinta a fornire<strong> prestazioni sessuali</strong> dal vescovo che poi gli avrebbe pagato tra 600 e 700 euro per gli incontri.</p> <p style="text-align: justify;"><img class="alignleft wp-image-63885 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/2013_06_25_TheGiornalesttismo_andandEcco_ph_Image3-300x200-300x200.jpg" alt="" width="300" height="200" />È il 15 gennaio 2015 quando il pm savonese <strong>Giovanni Battista Ferro</strong> ascolta come testimone<strong> don Bardini</strong>, all’epoca direttore della <strong>Caritas</strong> di <strong>Albenga</strong>. Oggi il contenuto di quelle carte è pubblico con gli atti dell’inchiesta sul sacerdote <strong>Nello Giraudo </strong>(che patteggiò un anno, mentre tante altre accuse sono finite in prescrizione). <strong>Francesco Zanardi</strong>, attivista anti-pedofilia della <strong>Rete l’Abuso</strong>, commenta: “Le parole di <strong>don Bardini</strong> sono fondamentali, perché sono il primo atto d’accusa proveniente da un<strong>sacerdote</strong> – poi sostituito alla guida della <strong>Caritas</strong> – nei confronti delle diocesi di Albenga e Savona”. Quelle diocesi al centro di scandali di <strong>pedofilia</strong> e non solo.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Don Bardini</strong> è un sacerdote scomodo, da sempre critico con chi guida la sua diocesi. E anche davanti al <strong>pm</strong> decide di non tacere. Anzi: “Devo riferirle che il vescovo <strong>Mario Oliveri</strong> – racconta – paga sistematicamente per avere <strong>prestazioni sessuali</strong> nel suo studio. Che io sappia si tratta di <strong>maggiorenni</strong>, i quali in cambio della <strong>prestazione sessuale</strong> ottengono soldi. Sono soggetti che vanno per un aiuto, e poi subiscono le pesanti richieste del vescovo”. Un atto d’accusa nei confronti del vescovo <strong>Oliveri</strong> che all’epoca guidava <strong>Albenga</strong> e che poi è stato sostituito per volere di <strong>Papa</strong> <strong>Francesco</strong>. Sulle affermazioni di Bardini è stato aperto un fascicolo senza indagati. <strong>Oliveri</strong> non è stato indagato: i fatti sarebbero comunque prescritti e non è detto che siano da considerare <strong>reati</strong>.</p> <p style="text-align: justify;"><img class="alignright wp-image-63886 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/Cattura-3-261x300-261x300.jpg" alt="" width="261" height="300" />Il verbale entra nei dettagli (alcuni di una <strong>crudezza</strong> che non è possibile riportare), ma utili secondo <strong>Bardini</strong> per descrivere l’ambiente delle diocesi oggetto dell’inchiesta: i soggetti che hanno rapporti con il <strong>vescovo</strong>, sostiene il sacerdote, “si rivolgono a lui inizialmente per chiedere un <strong>aiuto economico</strong> o <strong>lavorativo</strong> e poi vengono” convinti “a subire l’atto sessuale in discussione… l’allora convivente di una di queste persone mi ha parlato di <strong>corrispettivi </strong>in contanti anche di 600-700 euro per un rapporto sessuale. Non so di che soldi disponga il vescovo <strong>Oliveri</strong> e dove attinga per pagare le <strong>prestazioni sessuali</strong>”.</p> <p style="text-align: justify;"><img class="alignleft wp-image-63888 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/Cattura-9-300x83-1-300x83.jpg" alt="" width="300" height="83" />Fino a quel passaggio: “Negli ultimi due mesi si sono rivolte a me cinque o sei persone per raccontarmi sempre questa storia, ragion per cui mi son risolto a contattare la <strong>magistratura</strong>… tutti dicono le stesse cose, con singolari coincidenze tra i <strong>dichiaranti</strong>, per esempio circa la <strong>geografia</strong> dei luoghi e il <strong>frasario</strong> del <strong>vescovo</strong> (“fammi gustare la natura di dio”). Sono portato ad escludere pertanto un <strong>disegno calunnioso</strong> o anche solo <strong>diffamatorio</strong> in capo alle persone che ho sentito”.</p> <p style="text-align: justify;"><img class="alignright wp-image-63889 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/Mons.-Mario-Oliveri-279x300-279x300-279x300.jpg" alt="" width="279" height="300" />Ripetiamo: <strong>Oliveri</strong> non è stato indagato. Per <strong>Zanardi</strong> “si tratta comunque di una <strong>testimonianza</strong> di pubblico interesse. I<strong>cittadini</strong>, soprattutto i <strong>fedeli</strong>, hanno interesse a conoscere questo racconto dopo gli scandali che hanno toccato le curie del <strong>Ponente </strong>ligure. E perfino la <strong>Chiesa</strong> dovrebbe essere interessata vista la battaglia di <strong>Papa Francesco</strong> contro gli scandali sessuali”. Ma <strong>Bardini</strong> parla anche di <strong>Domenico Calcagno</strong>, all’epoca dei fatti vescovo di <strong>Savona</strong> e oggi potentissimo cardinale in <strong>Vaticano</strong>. È presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica: “Posso dichiarare che il fatto che <strong>don Giraudo</strong> avesse rapporti sessuali con minori era di<strong> dominio pubblico</strong> e i vertici della chiesa locale tacquero; sia l’allora vescovo <strong>Dante Lafranconi</strong> che Calcagno, che si avvaleva di Giraudo come cuoco, erano a conoscenza del fatto che abusava dei minori affidatigli”.</p> <p style="text-align: justify;"><img class="alignleft wp-image-63890 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/10/Cattura-4-300x243-300x243.jpg" alt="" width="300" height="243" />E tra le carte ecco una lettera che <strong>Calcagno</strong> scrisse nel 2003 all’allora cardinale <strong>Joseph Ratzinger</strong>: “Presento con animo colmo di sofferenza il caso di don <strong>Nello Giraudo</strong>… per quanto possibile intendo evitare che abbia comunque responsabilità che lo mettano a contatto di <strong>bambini</strong> e <strong>adolescenti</strong>”. Calcagno insomma scrisse in <strong>Vaticano</strong>. Ma nell’estate 2005 <strong>Giraudo</strong>, durante un campo scout a Vara, molestò un ragazzo e fu per questo condannato.</p> <p style="text-align: justify;">I vertici ecclesiastici sapevano? Un’accusa che non abbandona i vescovi di <strong>Albenga</strong> e <strong>Savona</strong>. <strong>Calcagno</strong> ha sempre negato. Non è stato indagato. E <strong>Benedetto XVI</strong> lo ha promosso in <strong>Vaticano</strong>. Nel maggio scorso eccolo indagato in un’inchiesta per malversazioni amministrative relativa al periodo in cui era stato vescovo di <strong>Savona</strong>. “Ho fiducia nella magistratura, chiarirò tutto”, aveva detto. Poi le polemiche per la collezione di armi, la grande passione di Calcagno.</p> <p style="text-align: justify;"><strong><img class="alignright wp-image-63501 size-medium" src="http://retelabuso.org/wp-content/uploads/2016/04/zAPPELLA-pAPA-300x169-1-300x169.jpg" alt="" width="300" height="169" />Don Filippo Bardini</strong>, il sacerdote scomodo autore della testimonianza, non è più ai vertici della <strong>Caritas</strong> di <strong>Albenga</strong>. E qui un altro scandalo, ma avvenuto quando già in <strong>Riviera</strong> era arrivato<strong>Guglielmo Borghetti</strong>, vescovo mandato da <strong>Bergoglio</strong> per rivoluzionare la <strong>Curia</strong>: alla <strong>Caritas</strong>, infatti, dopo <strong>Bardini</strong> era stato nominato don <strong>Francesco Zappella</strong>. Ma nel settembre 2015 ecco che viene toccato da un’inchiesta per <strong>reati sessuali</strong>. Borghetti sembrò difenderlo: “Per quanto lo conosco io <strong>don Francesco</strong> è una persona buona e generosa”, disse. L’inchiesta si risolse con un’<strong>archiviazione</strong> (tra l’altro i fatti sarebbero stati prescritti), ma emerse – come riportarono <em>Il Secolo XIX</em> e <em>il Corriere della Sera</em> – che lo stesso sacerdote anni prima era già stato condannato per atti di libidine su minorenni.</p> http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10/19/il-vescovo-chiedeva-sesso-a-chi-aveva-bisogno-di-soldi-e-diceva-fammi-gustare-la-natura-di-dio/3108852/