Parole choc di don Alessandro Cirillo, che punta il dito contro la pornografia e chiede ai genitori di tornare ad educare i propri figli.
“Condanniamo sempre il peccato, ma apriamo strade di misericordia per chi ha sbagliato, se vogliamo che questo mondo si salvi. Papa Francesco ci esorta ad amare anche chi ha sbagliato, mentre la giustizia umana fa il suo corso.” È uno dei passaggi di una lettera aperta alla comunità di San Valentino Torio da parte del suo parroco, don Alessandro Cirillo, scritta pochi giorni dopo lo stupro di una ragazzina di cui non si sa nulla, per proteggerla, tranne che ha tra i quattordici ed i sedici anni anni da parte di cinque coetanei. Parole in linea con l’insegnamento della Chiesa, ma che entrano in contrasto con il sentimento popolare, che vorrebbe un trattamento esemplare per i cinque ragazzi, presunti colpevoli di un atto così efferato.
“Mi piacerebbe se, dopo questo gravissimo atto subito da una sedicenne di Sarno – scrive don Alessandro – da parte di cinque suoi coetanei, potessimo prendere coscienza che i nostri figli sono vittime indifese di una squallidissima e disastrosa pornografia on line che a tutte le ore del giorno e della notte, li raggiunge, li inganna, li stimola, li ammalia. Invitandoli e spingendoli a fare cose di cui dovranno vergognarsi per il resto della vita.” Secondo il parroco, quello che è successo è frutto di una mancanza di amore nei confronti dei ragazzi. “Quanto spazio hanno i genitori, oggi, nell’educazione dei figli?” si chiede il sacerdote, spiegando che una volta i genitori difendevano i figli dai pericoli esterni, mentre oggi “quel mondo lo abbiamo fatto entrare in casa. Gli abbiamo spalancato la porta. Lo abbiamo fatto accomodare in salotto e in camera da letto, senza opporre alcuna resistenza. Lo trattiamo da amico quando è un terribile nemico.”
Secondo il parroco di San Giacomo Maggiore Apostolo, guida dei fedeli di una città di diecimila abitanti che vive di agricoltura ed industria, questa in terribile storia che ha scosso una intera comunità “non ci sono né vincitori né vinti, ma tutti sono sconfitti”, compresi i giovani stupratori. “C’è la vita di una ragazza segnata per sempre, nel profondo del suo intimo, ma anche la vita di questi ragazzi sarà marcata per sempre. Gesù, nel Vangelo, ha condannato sempre il peccato, ma ha aperto il suo cuore ai peccatori.”
“Mi auguro – conclude don Alessandro – che come comunità di San Valentino Torio, in tutte le sue componenti, possiamo davvero tornare ad investire sull’educazione forte e serena dei nostri figli, con cammini specifici per la loro età. Dare amore è riempire il vuoto esistenziale di tanti ragazzi, che attendono da tutti di conoscere il significato profondo della parola “amore”.
Intanto, gli avvocati dei cinque ragazzi, detenuti nel carcere minorile di Airola dopo che il magistrato ha convalidato gli arresti, stanno lavorando per presentare in tempi rapidi una richiesta di scarcerazione, sperando in una attenuazione della misura cautelare.
http://napoli.fanpage.it/il-parroco-di-san-valentino-torio-misericordia-per-gli-stupratori-della-minorenne/
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