VERSILIA – ( di Letizia Tassinari ) – Rito abbreviato condizionato alla perizia calligrafica su alcune lettere scritte dal bambino, vittima secondo l’accusa, di abusi sessuali da parte del sacerdote. e inviate al prete. Lo ha disposto questa mattina il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Lucca, dottoressa Silvia Mugnaini, che ha estromesso, quale responsabile civile, la curia generalizia dei Carmelitani (ordine di appartenenza del religioso) e, accogliendo la richiesta degli avvocati di parte civile Cristiano Baroni (Rete l’ABUSO) e Debora Ianniello, ha disposto la citazione del Vescovo della Diocesi di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto, per la prossima udienza fissata il 12 luglio.
Un’ indagine, quella relativa agli abusi sul minore, diretta dal Pubblico Ministero dottor Antonio Mariotti e iniziata nell’ottobre di due anni fa. Che fine ha fatto quel sacerdote? Scrisse allora TGregione.it in merito alla “storiaccia”. Nessuno lo seppe dire. La Curia pisana, competente territorialmente nel comune della Versilia Storica dove l’abuso sessuale si era consumato, a quanto trapelato, lo aveva spostato.
Destinazione sconosciuta. Nesuna dichiarazione da parte del Vescovo, che la nostra redazione aveva provato a cercare telefonicamente più volte. Unica cosa certa della vicenda un ragazzino all’epoca dei fatti 12enne, per la cui storia la Procura lucchese aveva aperto un fascicolo, dopo che ai servizi sociali di Camaiore, che avevano in carico la famiglia, mamma e tre figli, ospitata in un piccolo convento dell’entroterra versiliese, a Pietrasanta, erano finiti alcuni disegni dove il ragazzino aveva raffigurato se stesso innamorato e il prete e delle lettere d’amore. Periziato da esperti, tra cui il professor Mario Di Fiorino, primario di Psichiatria all’ospedale “Versilia”, il minorenne, in audizione protetta, aveva raccontatato non solo di morbose attenzioni ma addirittura di abusi sessuali da parte del prelato, di origini indiane, che identificato ha però sempre negato ogni addebito.
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