Botte a due bimbi di quattro anni. Cinque anni di carcere alla suora.
Condanna per maltrattamenti. Pena più severa della richiesta della procura. I piccoli chiusi per punizione in un baule. La religiosa fu rimossa dall’incarico a Bravetta.
La «scatola di Houdini» trasformata da baule per i giochi dei bambini a «gabbia» dove rinchiudere due gemelli di quattro anni troppo vivaci. È una delle vessazioni imposte da una suora dell’istituto per l’infanzia «Maria Santissima Mediatrice», Salomy Varkey Chithravelil, 39 anni, indiana, ieri condannata a cinque anni di reclusione con l’accusa di maltrattamenti per aver reso un incubo quotidiano le ore trascorse a scuola dai piccoli. La sentenza pronunciata dal Tribunale è stata più severa della richiesta a tre anni di carcere che era stata avanzata dal pubblico ministero Silvia Santucci.
I gemellini impiegarono anni per raccontare le angherie subìte
Una decisione che, almeno per i giudici di primo grado, conferma la ricostruzione fornita dalla procura secondo la quale, tra il settembre del 2008 e il giugno del 2009, i bambini non soltanto vennero rinchiusi più volte nella scatola, ma furono spesso picchiati dalla suora quando perdeva la pazienza. La religiosa –rimossa dall’incarico e poi allontanata dall’istituto che si trova in via Bravetta appena i magistrati avviarono l’inchiesta – arrivava anche a sculacciarli spesso, oltre che a rimproverarli con toni brutali. Il verdetto è stato pronunciato a otto anni di distanza dai fatti contestati. I genitori, infatti, iscrissero i figli nella scuola privata durante l’estate del 2008. La gravità dei soprusi, però, non emerse subito. I gemellini impiegarono due anni prima di trovare la forza di rivelare le angherie a cui erano stati sottoposti dalla religiosa.
Grida brutali, poi si sedeva sulla scatola dei giochi coi bimbi dentro
Fu il silenzio a far scattare l’allarme del papà e della mamma. All’inizio i genitori rivolsero qualche domanda con cautela, timidamente. E fu allora che – almeno secondo quanto sostenuto dall’accusa nella ricostruzione di quel periodo – i bambini si lasciarono andare a una confessione di cosa subivano dalla suora. Come raccontato dal pm, appena i piccoli si agitavano, la maestra li rimproverava e se insistevano a giocare gridando o ridendo troppo, allora l’imputata li menava dando ceffoni sul sedere o, soprattutto, li scuoteva con violenza. Le urla poi erano il metodo utilizzato in continuazione della donna, che si abbandonava a sfuriate brutali. Ma il momento più doloroso vissuto dai gemelli – stando alla ricostruzione operata dagli inquirenti – era la chiusura nella «scatola di Houdini», utilizzata solitamente come cassapanca dove riporre i giocattoli che, però, la suora adattava appunto a «gabbia» in cui rinchiudere i due alunni quando perdeva la testa. Come i piccoli non rispettavano i suoi ordini, dopo aver svuotato il baule, li metteva lì dentro e rimaneva seduta sopra, finché i bambini non giuravano di darle retta. Comportamento che finì per provocare loro un disturbo postraumatico da stress.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_maggio_09/bravetta-asilo-materna-botte-due-bimbi-quattro-anni-cinque-anni-carcere-suora-9ab95410-1621-11e6-b246-a80944d1fa5b.shtml