Il prete quindi è tornato a dire messa. Oggi era vicino ai suoi fedeli e non era al processo che si è svolto davanti al Tribunale di Larino. Nel quale l’avvocato Arturo Messere si è opposto alla richiesta di archiviazione, come già aveva fatto anche il precedente legale di Giada, l’avvocato Sergio Cavaliere, per la parte dell’inchiesta relativa agli abusi avvenuti dopo i 14 anni. Secondo il pm Luca Venturi e secondo la difesa dai 14 anni in poi la ragazza avrebbe prestato il consenso ai rapporti. La pensa diversamente il legale di parte civile secondo il quale la sua assistita era comunque vittima di una situazione di costrizione sia fisica che psicologica. Il giudice Daniele Colucci si è riservato la decisione nei prossimi giorni. Qualora decida di riaprire il caso questo filone di inchiesta potrebbe essere riunito a quello relativo agli abusi avvenuti dai 13 ai 14 anni, quando Giada anche per la legge non avrebbe potuto manifestare in alcun modo il suo consenso.
E nel frattempo il prete continuerà a dire messa. Nonostante il dolore che Giada ha provato in questi lunghi anni, quando è stata anche rivittimizzata dal paese intero. Accusata di essersi inventata tutto per ottenere chissà cosa. La ragazza non sapeva nemmeno che il prete poteva dire nuovamente messa. Lo ha appreso dalle dichiarazioni del servizio di Telemolise andato in onda oggi alle 14. (Vivip)
http://www.moliseweb.it/info.php?id=4234&tit=Caso-Giada-Don-Marino-torna-a-celebrare-messa%3A-la-sospensione-non-riguardava-gli-abusi
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