Lo scorso gennaio, a seguito della denuncia di S.M. una delle vittime del prete pedofilo Nello Giraudo, attualmente seguita dalla Rete L’ABUSO per quanto concerne il supporto legale e le procedure medico legali che stanno accompagnando un gruppo di vittime dell’ex sacerdote, in una battaglia legale nella quale chiedono non solo all’ex sacerdote Nello Giraudo, il risarcimento dei danni subiti a causa degli abusi, ma anche alla Diocesi di Savona e all’ex vescovo Dante Lafranconi, le cui responsabilità furono ampiamente descritte dal provvedimento del 2012 di Fiorenza Giorgi, il Giudice del tribunale di Savona che motivò l’archiviazione per intervenuti termini di prescrizione, del procedimento penale contro l’ex vescovo Lafranconi, senza fare alcuno sconto.
La contestazione fatta a Nello Giraudo dal P. M. Giovanni Battista Ferro nasce a seguito di una denuncia (Denuncia Giraudo) fatta dalla Rete L’ABUSO lo scorso gennaio, quando S. M. , dopo essere stato aggredito verbalmente si è rivolto all’associazione raccontando l’accaduto , decidendo di sporgere denuncia.
Causa di quella aggressione verbale una lettera di messa in mora che la Rete L’ABUSO aveva inviato a Giraudo, alla Diocesi di Savona e all’ex vescovo Lafranconi per conto dei suoi assistiti, pochi giorni prima dell’accaduto.
Nella scorsa estate infatti, l’associazione aveva fatto una serie di esposti sempre sul caso di don Nello Giraudo e aveva segnalato alla Procura della Repubblica altre 10 vittime della comunità per minorenni di Orco Feglino, facendo così aprire un nuovo fascicolo a carico dell’uomo.
Nello scorso settembre, pochi giorni prima della morte dell’ex collaboratrice della Rete L’ABUSO, Luisa Bonello, l’associazione e la Casa della Legalità avevano depositato altre due denunce, entrambe nei confronti dei responsabili del campo scout, dove nel 2005 fu molestato da Giraudo F. F. grazie al quale, non essendo ancora prescritto, fu possibile procedere nei confronti dell’ex prete.
Nelle due denunce si chiedeva di approfondire la situazione di quel campo e di ravvisare anche eventuali responsabilità omissive da parte dei responsabili di quel campo, nei confronti della vittima F. F. le cui molestie, malgrado fossero state denunciate subito dalla vittima, non furono mai denunciate dai responsabili del campo, ne ai familiari dello sventurato, ne all’autorità giudiziaria. Sarebbero stati omessi anche i soccorsi medici in quanto portando la vittima da un medico, lo stesso sarebbe stato obbligato a denunciare.
Nelle scorse settimane il pm Ferro ha posto fine all’indagine inviando l’avviso di conclusione indagini al legale (Marco Russo) e all’indagato.
Al momento, l’indagine sulle denunce fatte dall’associazione lo scorso settembre sul campo scout del 2005 resta aperta, coperta dal massimo riserbo.
L’ufficio di Presidenza
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