Ravenna, 9 aprile 2015 – Don Desio chiede scusaalle giovani vittime, famiglie, Chiesa, Arcivescovo e alla Comunità intera per «avere praticato e diffuso il male». Ma soprattutto ha confessato di avere commesso «quei fatti che sono nei capi d’imputazione e del cui ricordo ho profonda vergogna». In una lunga lettera recapitata ai tre quotidiani locali (Il Corriere di Romagna, Il Resto del Carlino e La Voce di Romagna) don Giovanni Desio, arrestato l’anno scorso nel ravennate per avere avuto rapporti con minorenni ha ripercorso la sua vicenda.
Il 53enne era stato per 13 anni parroco di Casalborsetti, sul litorale, dove nell’aprile 2014la polizia appunto lo arrestò. Sono in tutto quattro i reati dei quali ‘zio John’, come lo chiamavano i fedeli, deve rispondere a partire dall’avere fatto sesso con ragazzini tra gli 11 e i 15 anni a lui affidati. Ma oltre agli atti sessuali e all’adescamento di minorenni, per don Desio, sospeso a divinis, e difeso dall’avvocato Battista Cavassi, c’è anche la violenza sessuale per avere millantato qualifiche infermieristiche per visitare ragazzini. Ultimo reato a lui contestato è la sostituzione di persona per avere usato un profilo Facebook di un minore di cui aveva le password. Quattro i giovanissimi individuati dalla Procura come parti offese.
Tra le altre cose, nella lunga lettera, don Desio – ora ai domiciliari in provincia di Perugia in una sorta di clinica per sacerdoti con problemi – non si è definito pedofilo ma ha fatto riferimento a una «pericolosa e ripugnante deriva efebofila» alla quale è stato «strappato dall’arresto». E per quanto riguarda i minori coinvolti, ha specificato che «non ho mai fatto uso né di violenza né di minacce». Si è detto inoltre «certo che Dio, che è infinita giustizia e bontà, non imputerà loro il male a cui li ho indotti». «Spero – ha sottolineato – che nessuno abbia perso la fede per causa mia».
http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/don-desio-pedofilia-scuse-1.837554
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