Villeggiatura da una stanza all’altra del Vaticano, nascosto e protetto dalla galera, quella vera.
E’ la prima volta che il Vaticano arresta un altissimo prelato, un ex nunzio accusato di pedofilia. E lo fa nel proprio Stato, con il suo tribunale interno, per espressa volontà di Papa Francesco, visti i gravi fatti di abuso a danni di minori, avvenuti nella Repubblica Dominicana, di cui è accusato Jozef Wesolowski, ex rappresentante diplomatico della Santa Sede in quel paese sudamericano. Una notizia, anticipata da Enrico Mentana nell’edizione serale del Tg La7, che non arriva completamente inaspettata per gli addetti ai lavori, ma che è sicuramente un fulmine a ciel sereno per tutto il mondo, che aspetta da Bergoglio segnali di “rivoluzione” rispetto al passato.
Ma le cose stanno effetivamente così? O Papa Francesco non stà facendo altro che proteggere il nunzio?
Era il 2013 quando il Papa destituì in fretta e furia Jozef Wesolowski: dal Vaticano non fecero sapere quale sarebbe stata la nuova destinazione dell’alto prelato, anzi, il religioso fece letteralmente perdere le proprie tracce, tant’è che il Cardinale di Santo Domingo dovette ammettere di non sapere la sua ubicazione.
Poco dopo, “magicamente“, apparvero pesantissime accuse di pedofilia. Ma Wesolowski nel frattempo era scomparso dal pianeta terra: era “al sicuro” in Vaticano, come venne fuori in seguito.
Solo ieri il Vaticano, solo dopo fortissime pressioni dell’ONU, ha “arrestato” l’ex nunzio accusato di pedofilia. Perchè arrestato è tra virgolette? Perchè dopo appena tredici ore dall’ “arresto”, Wesolowski è già agli arresti domiciliari, nella sua calda stanza in Vaticano.
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