La commissione governativa che in Australia indaga sugli abusi sessuali su minori commessi all’interno delle istituzioni religiose e statali ha chiesto aiuto al Vaticano per fare luce su alcune denunce contro i sacerdoti, riportano i media locali.
Il presidente della commissione, il giudice Peter McClellan, ha chiesto al Vaticano la consegna di tutti i documenti archiviati a Roma in relazione alle denunce di abusi sessuali commessi dai membri degli ordini religiosi.
“Abbiamo chiesto le copie di quei documenti che rivelano la natura e la portata delle comunicazioni tra le congregazioni cattoliche in Australia e la Santa Sede”, ha detto ieri in conferenza stampa a Brisbane McClellan.
Al momento, il Vaticano non ha ancora risposto alla richiesta, ha aggiunto il giudice.
La commissione vuole determinare come le autorità ecclesiastiche in Australia, sotto il consiglio o la direzione del Vaticano, hanno risposto ai vari casi di abusi sessuali sui minori perpetrati in seno a queste istituzioni.
McClellan ha inoltre affermato che la commissione ha ricevuto in udienze private circa 1.700 denunce di abusi sessuali. Di queste, più di un migliaio coinvolgono istituzioni irreligiose, tra cui quelle cattoliche.
La commissione prevede di terminare il suo lavoro entro la fine dell’anno.
La creazione di questo comitato fu annunciata nel novembre 2012 dopo che la polizia di stato del New South Wales aveva accusato la chiesa cattolica di coprire numerosi casi di pedofilia e cercare di ostacolare le indagini distruggendo alcune prove di cruciale importanza.
Lo scorso settembre la Chiesa cattolica ha ammesso circa 620 casi di abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti in Australia dal 1930.
Australia: abusi sessuali su minori, il governo chiede l’intervento del Vaticano