Pedofilia in seminario sul figlio 13enne di un avvocato: processo all’ex rettore
Don Temporin lo avrebbe costretto a giurare su una madonnina
di mantenere il silenzio. La Diocesi: “Per noi nessun sospetto”
PADOVA – L’ex rettore del Seminario vescovile di Padova ha visto, dopo nove anni, davanti ai giudici del Tribunale, l’ex allievo che lo accusa di pedofilia. Una presunta violenza carnale che secondo l’accusa sarebbe avvenuta nel 2004 in condizioni di “inferiorità fisicopsichica”. Il ragazzo aveva tredici anni. Adesso ne ha ventidue. È figlio di un noto avvocato della provincia di Venezia.
Don Gino Temporin, sessantaseienne, era in aula per la prima udienza. Il pubblico ministero Maria D’Arpa accusa il sacerdote di avere intimato al tredicenne il “silenzio su quanto stava per accadere mediante giuramento su una Madonnina di legno”. E il silenzio significava non rivelare una violenza carnale completa.
Il giovane ha lasciato il Seminario di Padova dopo la quinta ginnasio. La sua “inferiorità fisicopsichica” è emersa del tutto nel 2008. In quell’anno sono iniziati i ricoveri in una struttura psichiatrica di Teolo (Padova), e poi ad Appiano Gentile (Como). È stato all’inizio del 2009, durante una seduta con una psichiatra, che il giovane ha raccontato della presunta violenza carnale subita in seminario a tredici anni. E anche di “pratiche sessuali in cui era stato coinvolto da altri seminaristi”, si legge nel capo d’imputazione. Insomma, in seminario le “pratiche sessuali” avvenivano anche tra ragazzi durante le ore del riposo.
Era l’agosto 2004 quando don Temporin era stato scelto dal vescovo Antonio Mattiazzo nel ruolo di dirigente scolastico della scuola media paritaria del Seminario minore. In quel periodo si stavano ultimando i lavori delle nuove aule e alle medie del Seminario erano iscritti una cinquantina di alunni. I fatti contestati sarebbero accaduti proprio in quel periodo.
“Fin dalle prime indagini il vescovo di Padova – dichiaratamente sorpreso della natura delle accuse e confermando piena fiducia nella persona e nell’operato di don Temporin – ha dato piena disponibilità agli inquirenti nella raccolta di informazioni per fugare qualsiasi dubbio potesse interessare la figura di don Temporin o dell’istituzione Seminario”, si legge in una nota della Diocesi.
“Contestualmente il vescovo ha assunto le dovute informazioni e non ritrovando alcun sospetto di comportamento moralmente scorretto dell’allora rettore del Seminario minore lo aveva confermato nell’incarico fino al termine previsto del mandato”.
Giovedì 09 Maggio 2013 – 09:25 Ultimo aggiornamento: 19:42
http://www.gazzettino.it/nordest/padova/pedofilia_in_seminario_sul_figlio_13enne_di_un_avvocato_processo_allex_rettore/notizie/277846.shtml
Padova, abusi in seminario Ex rettore a processo: “Mi fece giurare su madonnina”
Pubblicato il 9 maggio 2013 11.40 | Ultimo aggiornamento: 9 maggio 2013 16.34
di Daniela Lauria
L’ex rettore del seminario vescovile di Padova. Don Gino Temporin
PADOVA – Tredici anni, tanti dubbi nella testa. Forse ha sentito la vocazione, forse una voce dall’alto lo ha portato fin dentro quel seminario degli abusi. “Mi ha fatto giurare sulla madonnina” ha raccontato sul banco dei testimoni, a distanza di quasi dieci anni. E ha puntato il dito contro Don Gino Temporin, 67 anni, ex rettore del Seminario vescovile di Padova, quello che lo aveva accolto appena adolescente e in cerca di risposte su quel cammino spirituale, brutalmente interrotto.
Don Gino Temporin è stato per questo rinviato a giudizio per pedofilia e violenza sessuale nei confronti di quel ragazzino, ormai ventiduenne. L’accusa formulata dal pm euganeo Maria D’Arpa è stata accolta dal gup. I fatti risalgono al 2004 quando il ragazzo, oggi ventiduenne, residente in provincia di Venezia, ha frequentato il seminario vescovile a Rubano, per un mese o poco più.
L’udienza si è svolta rigorosamente a porte chiuse. Si cerca di mantenere il massimo riserbo su un caso così delicato, ma la sentenza, attesa per luglio, dovrà per forza di cose essere pronunciata pubblicamente. Qualunque essa sia, di colpevolezza o di assoluzione, ci dirà dove sta la verità, almeno quella processuale.
La storia è venuta a galla quando la presunta vittima era ricoverata in un istituto in provincia di Como. La sua “diversità psicofisica” è emersa del tutto nel 2008. In quell’anno sono iniziati i ricoveri in una struttura psichiatrica di Teolo (Padova), e poi ad Appiano Gentile (Como). È stato all’inizio del 2009, durante una seduta psichiatrica, che il giovane ha raccontato della presunta violenza carnale subita in seminario a tredici anni. E anche di “pratiche sessuali in cui era stato coinvolto da altri seminaristi“, si legge nel capo d’imputazione. In seminario, secondo i suoi racconti, le “pratiche sessuali” avvenivano anche tra ragazzi durante la notte.
Ai medici che lo aiutavano a superare il difficile momento, il giovane aveva raccontato che quando aveva 13 anni monsignor Temporin, rettore del seminario minore di Padova, aveva abusato di lui con carezze nelle parti intime, obbligandolo in un caso a subire anche un rapporto sessuale completo.
Era l’agosto 2004 quando don Temporin era stato scelto dal vescovo Antonio Mattiazzo nel ruolo di dirigente scolastico della scuola media paritaria del Seminario minore. In quel periodo si stavano ultimando i lavori delle nuove aule e alle medie del Seminario erano iscritti una cinquantina di alunni. I fatti contestati sarebbero accaduti proprio in quel periodo.
Padova, abusi in seminario Ex rettore a processo: “Mi fece giurare su madonnina”
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