RITENIAMO CHE “la sola preoccupazione dei vertici della curia sia stata quella di salvaguardare l’immagine della Diocesi piuttosto che la salute fisica e psichica dei minori che erano affidati ai sacerdoti… l’allora Vescovo di Savona non ha esercitato il suo potere-dovere di controllo sui sacerdoti e di protezione dei fedeli… nessuna espressione di rammarico risulta a favore degli innocenti fanciulli rimasti vittime delle ‘attenzioni’ del sacerdote“. Sono le parole tratte dalla sentenza del Giudice della Procura di Savona Fiorenza Giorgi riferite agli atteggiamenti omissivi a danno di decine di minori della Diocesi di Savona-Noli.
Scuse sì, atti concreti nessuno.
Difficile, quindi, accettare quelle scuse. Perché nel frattempo il Vescovo non dava seguito alle denunce delle vittime. Vittime che non chiedevano soldi, ma tutela per i bambini rispetto agli stessi sacerdoti che avevano abusato di loro, nulla di più. La Diocesi invece continua a perseguitare con ritorsioni quelle stesse vittime e quei testimoni, sacerdoti compresi che hanno osato denunciare le molestie.
Anche il recente caso del sacerdote accusato di molestie era già stato denunciato da Rete L’ABUSO e da alcune vittime al Vescovo ben 3 anni prima. Ma anche quella volta, al di là delle promesse e delle rassicurazioni, venne meno la parola data.
Tante rassicurazioni arrivano solo dopo la trasmissione LE IENE che ha lasciato sgomenta Savona e tutta Italia. Ma le rassicurazioni se non sono seguite da fatti concreti diventano bugie, in questo caso BUGIE CHE FANNO MALE AI BAMBINI.
Cosa possiamo pensare oggi: alla beata ingenuità della Diocesi e dei vescovi o a un comportamento omissivo e reiterato di fronte a questo tipo di crimini?
CON TUTTO IL BENE CHE LA CHIESA DICE DI FARE NEL MONDO, SOLO A SAVONA NON SA FARE NULLA PER LE VITTIME DEI SUOI PRETI PEDOFILI.
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