L’ordine non cambia. Proteggere i preti criminali e sottrarli alla giustizia
Bergoglio si pronuncia per la prima volta sul dramma che ha scosso la chiesa negli ultimi anni, segnando anche il Conclave. E annuncia la scelta della tolleranza zero, nel segno delle scelte fatte da Benedetto XVI
Papa Francesco: “Su lotta alla pedofilia, assoluta continuità con Ratzinger” (reuters)
CITTA’ DEL VATICANO – Finora non si era pronunciato sulla pedofilia, uno dei problemi che più hanno scosso la chiesa negli ultimi anni e condizionato il conclave. Ora Francesco precisa che la linea del suo pontificato sarà la stessa di Ratzinger. Dunque, assoluto rigore. Tolleranza zero. Il Papa se ne occupato nell’udienza con monsignor Gerhard Ludwig Muller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede. Papa Francesco intende “agire con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI”, afferma un comunicato della Congregazione. E questo “promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l’aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l’impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità”.
Il Conclave che ha portato all’elezione di papa Francesco è stato segnato dalle polemiche sui casi di pedofilia. Innanzitutto con la defezione del cardinale Sean Brady, primate di Scozia, costretto a restare a casa dopo aver ammesso abusi su alcuni sacerdoti che risalgono agli anni Settanta. Ma anche dal caso del cardinale di Los Angeles, Roger Mahony, accusato di aver coperto oltre 120 casi di abusi.
La lotta agli abusi sessuali compiuti dagli ecclesiastici è stato uno dei temi chiave del pontificato di Benedetto XVI. “Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui”, erano state le parole di Ratzinger alla Via Crucis del 2005. E l’intero pontificato è stato punteggiato dagli incontri di Ratzinger con le vittime: in Vaticano, negli Usa, in Australia, a Malta, in Gran Bretagna e in Germania. “Possano la nostra tristezza e le nostre lacrime, il nostro sforzo sincero di raddrizzare gli errori del passato, e il nostro fermo proposito di correzione, portare abbondanti frutti di grazia”, ha scritto Benedetto XVI nella lettera ai cattolici dell’Irlanda del 19 marzo 2010.
Benedetto XVI ha poi sostituito una decina di presuli irlandesi ed estromesso dalla gestione pastorale ed amministrativa il primate, cardinale Sean Brady. Sono almeno 80 quelli di tutto il mondo rimossi da Joseph Ratzinger in 8 anni di Pontificato.
(05 aprile 2013)
http://www.repubblica.it/esteri/2013/04/05…inger-56001225/
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.