TERAMO. Le indagini sono scattate a novembre, prima che a livello nazionale scoppiasse lo scandalo dei preti pedofili. Allora in procura è arrivata la denuncia di due genitori che accusavano un prete di aver molestato la loro figlia di 10 anni. Ieri, dopo un’inchiesta lampo e un provvedimento di sospensione già adottato dalle autorità ecclesiastiche, un sacerdote indiano di 40 anni appena rientrato in Italia è finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale.
Per lui il sostituto procuratore Bruno Auriemma, titolare del caso, ha chiesto un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip. Ma il sacerdote nelle settimane scorse non era in Italia e l’ordinanza si è trasformata in un decreto di latitanza. Qualche giorno fa il sacerdote è rientrato, molto probabilmente convinto di dover nominare solo un avvocato. Ma ieri mattina in procura il religioso prima è stato interrogato dai carabinieri (c’erano il colonnello Antonio Salemme, comandante provinciale, e il capitano Americo Di Pirro, comandante della compagnia di Teramo) e successivamente, alla presenza del suo avvocato, ha reso deposizioni spontanee al pm Auriemma facendo delle ammissioni. Intorno alle 14 è entrato nel carcere di Castrogno con l’accusa di violenza sessuale. Entro i prossimi cinque giorni l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
LA DENUNCIA. Il caso approda sul tavolo del magistrato nel mese di novembre, quando i genitori di una bambina di 10 anni si rivolgono ai carabinieri per denunciare un prete che avrebbe mol
estato la loro figlia più piccola.
Il religioso, D.T., un indiano di 40 anni, (non pubblichiamo il nome per tutelare la minore coinvolta) in quel periodo è stato aggregato per qualche mese nella parrocchia di una frazione del capoluogo. Nel piccolo centro il sacerdote conquista subito la fiducia dei parrocchiani. Così tanto che comincia a frequentare le loro abitazioni. Diventa uno di casa. A tal punto, racconteranno i genitori della piccola ai carabinieri, da entrare nel loro appartamento anche quando la piccola è sola. E proprio in uno di questi momenti che il prete avvicina la bambina, sola in casa, e si denuda per farsi toccare. La bambina scappa e racconta tutto ai genitori. Parte la denuncia, non solo ai carabinieri ma anche alla Curia. Le autorità ecclesiastiche, in via cautelare, sospendono il religioso, mentre scatta l’inchiesta della procura.
LE INDAGINI. E’ un’indagine complessa e delicata quella che il pm Auriemma porta avanti affidandosi anche ad una psicologa per sentire il racconto della piccola e acquisire nuovi elementi. Un’indagine in cui c’è la collaborazione dell’autorità ecclesiastica.
Auriemma ascolta i genitori della piccola, ricostruisce i movimenti del sacerdote, acquisisce testimonianze su testimonianze. Dalle indagini fatte sembra che si tratti di un episodio isolato e che non ci siano stati altri casi. Il pm mette insieme un voluminoso rapporto con cui chiede un’ordinanza di custodia che il gip concede. Ma quando l’ordinanza arriva il sacerdote non è più in Italia. Dopo la sospensione da parte delle autorità ecclesiastiche, è tornato in India dai familiari. Sa di essere indagato, sa che i genitori della piccola lo hanno denunciato, ma sicuramente non sa dell’ordinanza di custodia cautelare.
L’ARRESTO. Qualche giorno fa il religioso rientra in Italia, precisamente a Roma dove è ospite di un centro religioso. Saputo dal suo rientro in Italia, i carabinieri gli notificano un invito a presentarsi per nominare un avvocato.
Il prete non sa che nei suoi confronti c’è un’ ordinanza di custodia cautelare. In procura viene interrogato dai carabinieri e successivamente rende disposizione spontanee al pm a cui fa parziali ammissioni. Anche se dice di avere ricordi vaghi di quello che è successo. Poco dopo le 14 varca la soglia del carcere di Castrogno. Entro cinque giorni il sacerdote dovrà comparire davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.
25 aprile 2012
http://ilcentro.gelocal.it/cronaca/2012/04/21/news/molestie-sessuali-a-bimba-prete-arrestato-1932329
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