Intervento del consigliere di maggioranza bivongese all’indomani della denuncia dell’amministrazione comunale a carico del prete pugliese
BIVONGI (RC) – “Le gravi ed assurde accuse mosse all’Ente dall’ormai ex parroco di Bivongi, don Rutigliano, non potevano passare inosservate né sottaciute”. Prende l’abbrivio in tal modo l’intervento di Ivan Leotta, consigliere comunale di maggioranza a Bivongi, all’indomani dell’ufficializzata denuncia da parte del sindaco della ridente cittadina dello Stilaro, Ernesto Riggio, del prete pugliese che, processato dal Tribunale apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, è stato dichiarato “colpevole del delitto di abuso di minore”; ai taccuini del cronista Leotta partecipa quanto sopra riportato.
E pure di più quand’egli sostiene che “E’ giusto rimuovere ogni dubbio sull’attività dei nostri uffici che operano in modo trasparente e nel rispetto delle normative vigenti – dice ancora l’esponente politico in quota Fli – solo l’azione giudiziaria può restituirci il debito decoro dopo accuse così infamanti e quindi la via legale per diffamazione a mezzo stampa diventa una strada obbligata”. Dichiarazioni forti quelle del giovane consigliere comunale bivongese, che la dicono lunga sullo stato di grande sofferenza patita in questi ultimi cinque anni dalla comunità, sfilacciata e lacerata per quanto accaduto, e che è emerso in tutta la sua purulenza nel Consiglio comunale di sabato 15 ottobre 2011, allorquando il sindaco ha informato l’assise della ferma presa di posizione. Che, è facile immaginare, farà prendere alla vicenda una certa piega. Con ogni probabilità apportatrice di altro dolore ma si dovrebbe ormai essere vicini alla fine di quello che è stato un vero e proprio incubo.
Antonio Baldari
*tratto da “Calabria Ora” del 19 ottobre 2011
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