17 aprile 2011
È fuggito ieri sera dal convento francese di La Ferté Imbault l’ex vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, sospeso un anno fa per pedofilia. Vangheluwe si era ritirato in Francia, su richiesta della Santa Sede, che gli ha ordinato di sottoporsi a una “terapia spirituale e psicologica” e di farsi dimenticare. Un ordine che l’ex vescovo di 74 anni non ha rispettato. Giovedì scorso, infatti, è andata in onda sulla tv belga VT4 una sua intervista dove ha confessato di aver abusato per anni di entrambi i nipoti, minimizzando i suoi comportamenti, descritti come un “gioco”, una sorta di “abitudine”. Fino ad oggi Vangheluwe aveva ammesso abusi tra il 1973 e il 1986 solo su uno dei ragazzi; i reati sono prescritti sia per la giustizia civile che per quella ecclesiastica.
Intanto si è scoperto che il numero di abusi sessuali commessi nella Chiesa in Belgio è arrivato a circa 500. A fornire questo dato è il sacerdote Rik Devillè, fondatore del gruppo di lavoro sui diritti dell’uomo nella Chiesa. La cifra, però, è destinata ad aumentare, dopo la diffusione televisiva dell’intervista all’ex vescovo di Bruges, i centri di aiuto psicologico hanno reso noto di aver ricevuto un’impennata nelle richieste di aiuto.
Contro il comportamento definito «irresponsabile» di Roger Vangheluwe si è scagliato l’ex governo Leterme (che si è dimesso il 22 aprile 2010 e ancora non è stato sostituito) che – tramite il ministro della giustizia, Stefaan De Clerck – ha chiesto al Vaticano di intervenire e di reagire in maniera più dura di quanto fatto finora, «adottando le misure necessarie». «Si è superato il limite dell’accettabile», ha tuonato il l’ex premier Yves Leterme, «per il quale la Chiesa deve assumersi le sue responsabilità.» Molto dura anche la condanna dell’ex vice primo ministro Joelle Milquet che ha giudicato le dichiarazioni dell’ex vescovo di Bruges «desolanti e scioccanti».
Immediata la risposta del portavoce vaticano, padre Federico Lombardi: «La Santa Sede è cosciente della gravità della situazione e si stanno raccogliendo tutti gli elementi necessari per una valutazione approfondita». Il dossier Vangheluwe è da tempo in mano alla Congregazione della Dottrina della Fede, e la decisione definitiva sulla sospensione a divinis dovrà essere presa dal pontefice, dato che Vangheluwe si è rifiutato di tornare allo stato laicale.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/201…l?uuid=AaY9CmPD
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