4 aprile 2011
Australia: il Vaticano ha accettato le dimissioni di Michael John Malone, controverso difensore di un sacerdote accusato di abusi.
Si scrive “accettazione delle dimissioni”, si intende che il Vaticano ha preteso che Michael John Malone, arcivescovo di una piccola diocesi australiana, cedesse il passo. E questo perchè aveva riammesso al servizio sacerdotale un presbitero che era stato accusato di pedofilia prima che un processo canonico “approfondito” lo giudicasse innocente. Ma l’uomo non ha mai affrontato la giustizia civile, e in un epoca in cui la Santa Sede ha tutta l’intenzione di dimostrarsi pronta nell’affrontare gli ultimi postumi dello scandalo pedofilia nel clero, anche a chi ha tenuto un comportamento solo al limite della criticabilità viene indicata la porta d’uscita.
DIMISSIONI – Così il vescovo di Maitland Newcastle cede il posto a William Wright. La motivazione, come abbiamo detto, è la sua scelta pastorale: riammettere alla gestione dei sacramenti un presule che era finito sotto inquisizione ecclesiastica.
Benedetto XVI ha accettato oggi le dimissioni anticipate di mons. Michael John Malone, 71enne vescovo di Maitland-New Castle, travolto dalle critiche rivolte alla sua gestione della diocesi in particolare per aver riammesso all’attivita’ pastorale un sacerdote accusato di aver compiuto in passato abusi sessuali e che un processo canonico approfondito aveva dichiarato innocente. Pur ritenendo di aver agito in questo caso nel rispetto delle norme vigenti, il presule ha chiesto al Papa di essere avvicendato perche’ la chiesa locale possa riprendere il suo cammino “con rinnovato vigore”. Al suo posto il Pontefice ha nominato mons. William Wrighit, di origine statunitense ma incardinato nella diocesi di Sydney.
E può davvero essere dunque che il prelato abbia chiesto autonomamente al Papa di venir riassegnato ad altre incombenze, visto che molto intenso era stato il suo impegno nelle ultime settimane per ritagliarsi una nuova veste che non fosse quella del difensore dei pedofili. Anche attraverso una messa in suffragio per le vittime.
PASSARE LA MANO – Il comunicato ufficiale della diocesi, che riporta le parole del vescovo uscente, parla di necessità di un rinnovato impegno nei ranghi della gerarchia. Malone tornerà a fare il parroco: lascia il suo posto con dolore, ma, un po’ per pressioni da Roma – o comunque per la consapevolezza della nuova aria che tira; un po’ per scelta personale, la decisione era obbligata.
“Anche se la nostra diocesi ha raggiunto molti obiettivi negli anni recenti, il profilo della Chiesa ha sofferto e la nostra missione è stata compromessa per colpa degli eventi che abbiamo affrontato. Dopo molto driflettere, credo che sia tempo per un nuovo leader che abbia energie fresche e una visione che possa portare la diocesi ad un nuovo stato di rinnovamento. La profodna fede di così tante persone, l’immensa generosità di chi serve la Chiesa con capacità professionali e volontarie, le iniziative prese dai singoli e dai gruppi per affrontare aree di vera necessità, la determinazione per elevarsi sopra lo scandalo e la vergogna – tutto ciò promette supporto e incoraggiamento al mio successore. E’ strano affrontare la pensione. Parte di me sente grande sollievo, ma un’altra parte sentirà la mancanza di così tante parti dell’essere un vescovo”.
Dunque sono bloccati a metà i sentimenti dell’uomo, che ha però preso la sua decisione
Esteri
Si dimette il vescovo che difendeva il prete pedofilo: “Vado via, serve il rinnovamento”
Tommaso Caldarelli
PROBLEMI IN AUSTRALIA – E non stupisce, visto che in Australia, come in molti altri luoghi del mondo, il problema della pedofilia nel clero aveva causato più di un grattacapo alla locale gerarchia, impegnata ad arginare le proteste dei fedeli. Ne parlavamo.
L’arcivescovo cattolico di Melbourne Denis Hart ha presentato scuse formali e “senza riserve” alle vittime di abusi sessuali commessi dal clero, in una lettera pastorale letta e distribuita ieri durante la messa nelle 219 parrocchie dello stato di Victoria, in cui egli rimprovera le mancanze della Chiesa nel trattare adeguatamente il problema. Le violenze sessuali e la violazione dei voti da parte di alcuni preti hanno portato vergogna sull’intera Chiesa, scrive. “Come possiamo noi cattolici non provare turbamento e vergogna?” si domanda, osservando che “la piaga degli abusi sessuali continua a causare grande angoscia e in molti casi una crisi di fede fra i cattolici“. Hart ricorda però che la maggior parte degli abusi furono commessi decenni fa, e circa 300 vittime sono state risarcite nell’arcidiocesi negli ultimi 14 anni. “Abbiamo cercato di fare il possibile per portare alle vittime aiuto, consolazione e, se possibile, riconciliazione con la Chiesa“, scrive. Alle storiche scuse dell’arcivescovo di Melbourne aggiunge il suo peso il card. George Pell, arcivescovo di Sydney, che in un comunicato sostiene “di tutto cuore” la lettera di Hart che, dichiara, “parla anche per me“. Pell aggiunge che gli abusi sessuali sono “un male che non ha posto nella Chiesa e chi li ha commessi merita tutta la forza della legge“
Così non è stato, però, per il prelato che monsignor Malone ha riammesso al servizio eucaristico attivo: su di lui, la giustizia degli uomini non ha mai parlato. Il che va del tutto contro le ultime linee guida del Vaticano per la gestione degli abusi del clero.
http://www.giornalettismo.com/archives/120…prete-pedofilo/
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