Giovedì 20 Gennaio 2011 – 22:44
Eric Dejaeger
TORONTO – È finita la fuga di un sacerdote canadese sfuggito per 15 anni al processo per accuse di crimini sessuali nei confronti di bambini Inuit. Eric Dejaeger (foto), 63 anni, è dovuto rientrare in Canada per aver violato le leggi sull’immigrazione in Belgio, dove viveva. Dejaeger è stato accompagnato a Iqaluit, nel territorio di Nunavut, dove deve affrontare sei capi d’accusa per abusi sessuali compiuti su bambini almeno 30 anni fa. Il sindaco di Igloolik, cittadina di circa duemila abitanti vicino all’Isola di Baffin, dove i crimini sarebbero stati compiuti, ha dichiarato che i cittadini sono sollevati dall’arresto di Dejaeger. Sembra che il prete sia riuscito a sfuggire alla giustizia per tutti questi anni perchè il governo belga non era al corrente del fatto che aveva preso cittadinanza canadese nel 1977, anche se questo risulta dai documenti dell’Rcmp, la polizia canadese. Dopo aver vissuto nell’Artide dagli anni Settanta, Dejaeger era stato condannato nel 1990 a cinque anni per nove imputazioni di abusi sessuali su bambini a Baker Lake, nella costa occidentale della Baia di Hudson. Nel 1995, dopo aver terminato il periodo di carcere, altre presunte vittime provenienti da Igloolik lo hanno denunciato. Ma Dejaeger non si è presentato in tribunale ed è scappato in Belgio, suo paese natio. Dejaeger è nella lista dei ricercarti dall’Interpol dal 2002. Ma il Belgio ha un limite di dieci anni sui crimini sessuali sui bambini, dopo che la vittima ha compiuto 18 anni e perciò non ha estradato il sacerdote – che ritenevano essere ancora un cittadino belga – per essere processato in Canada, dove non c’è alcun limite di tempo per essere processati. Dejaeger ha vissuto da uomo libero fino allo scorso autunno, quando le autorità hanno scoperto che gli era scaduto il passaporto nel 1997 facendone un immigrato illegale nel suo paese di nascita.
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