Un prete spagnolo accusato di abusi in Italia nel 2005 tornò in Spagna con una lettera di raccomandazione di un vescovo italiano nel quale era definito “una buona persona” che desiderava tornare in patria “per occuparsi della madre ammalata” scrive il quotidiano El Pais.
Secondo il giornale il sacerdote, José Poveda Sanchez, accusato di avere abusato di quattro minori nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima ad Aranova (Roma) venne trasferito in Spagna per iniziativa del vescovo Gino Reali, titolare della diocesi di Porto Santa Ruffina, che gli consegnò la lettera di raccomandazione per il vescovo di Getafe, vicino a Madrid.
Il religioso venne assegnato in Spagna, senza incarico pastorale, al suo villaggio natale di Belmonte de Cuenca, poi nel 2007 divenne parroco di Valdelaguna e nel 2008 di Belmonte de Tajo, nelle montagne a nord di Madrid. Il portavoce dell’ arcivescovo di Getafe ha detto a El Pais che l’arcivescovado non era stato informato delle accuse mosse al prete in Italia fino all’ottobre del 2008, quando Poveda venne nominato cappellano di una residenza di anziani.
Secondo il portavoce Francisco Armentero, da quando è tornato in Spagna, “grazie a Dio non è successo nulla” e non sono state mosse nuove accuse al religioso.
Spagna, prete accusato di pedofilia fu raccomandato da un vescovo italiano
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