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Preti pedofili, oltre 100 casi in Germania
LO SCANDALO. Coinvolte scuole dei gesuiti
Il Papa annuncia provvedimenti e convoca i vescovi irlandesi
Il Papa con i vescovi irlandesi
BERLINO
Continua ad allargarsi in Germania lo scandalo degli abusi sessuali in un prestigioso collegio gesuita di Berlino, che secondo la stampa potrebbe scuotere le fondamenta della Chiesa cattolica tedesca, proprio come è già successo negli Stati Uniti e in Irlanda.
I fatti risalgono agli anni Settanta e Ottanta, ma da quando sono venuti alla luce – il 28 gennaio scorso – hanno provocato non poco imbarazzo nei gesuiti, che potrebbero anche essere costretti a risarcire alcune delle vittime. Finora si pensava che queste fossero circa 30, tutti ragazzi adolescenti che frequentavano il collegio Canisius di Berlino. Ieri, invece, il rettore dell’istituto, Klaus Mertes, ha parlato di un livello «a tre cifre», e l’avvocatessa dell’ordine dei gesuiti, Ursula Raue, ha confermato che si tratta di oltre 100 persone. La Raue dovrà presentare un primo rapporto ai gesuiti entro questa settimana, ma già sono arrivate le richieste di risarcimento. «Otto o nove vittime vorrebbero un indennizzo finanziario», ha detto Manuela Groll, legale delle vittime.
Sono emersi altri 12 casi nella diocesi di Hildesheim (Bassa Sassonia), che si aggiungono a quelli venuti alla luce nelle ultime settimane in scuole dell’ordine di S. Ignazio. Un’inchiesta del settimanale «Der Spiegel» pubblicata la settimana scorsa, ha accertato, in 24 delle 27 diocesi della Germania (tre non hanno risposto), un totale di 94 religiosi o laici sospettati di abusi sessuali, dal 1995 a oggi.
Intanto i vescovi irlandesi definiscono «molto seria» la vicenda degli abusi e Benedetto XVI ha promesso una lettera pastorale con importanti provvedimenti, allo studio da mesi e ora giunti probabilmente al traguardo, invitando a mettere avanti a tutto le sofferenze e i diritti delle vittime. Alla messa in memoria del defunto card. Cahal Daly all’Irish college di Roma, il responsabile per le Comunicazioni della Conferenza episcopale irlandese, mons. Joseph Duffy, non ha esitato ad ammettere «molto francamente quello che sanno tutti».
Una prova «dolorosa» quella che sta attraversando la comunità cattolica irlandese che vede «alcuni uomini di Chiesa coinvolti in atti particolarmente esecrabili», ha detto il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. Per questo il Papa ha convocato i vescovi irlandesi in Vaticano per la terza volta in sette mesi, un incontro di un giorno e mezzo a porte chiuse, con sospese fino al’una di oggi ogni attività.
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