http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_2…44f02aabe.shtml
Quell’incontro con Bertone «Non dà segni di pentimento»
WASHINGTON—C’è anche un documento redatto nella versione originale in italiano, nel dossier tutto in inglese pubblicato ieri sul sito del New York Times, che ha costituito la base delle rivelazioni del quotidiano sul silenzio dell’allora cardinale Joseph Ratzinger nel caso del reverendo pedofilo Lawrence Murphy. È il riassunto dell’incontro del 30 maggio 1998 in Vaticano dei tre vescovi dell’arcidiocesi di Milwaukee con i prelati della Congregazione per la Dottrina della Fede, guidati dal cardinal Bertone. È un incontro importante, perché è l’ultimo tentativo degli americani di convincere la curia romana della necessità di una soluzione forte contro Murphy. È l’arcivescovo Weakland a spiegare che il reverendo non «ha alcun segno di rimorso e sembra non rendersi conto della gravità di ciò che ha fatto». E a ricordare che «la comunità dei non-udenti mantiene grande indignazione e rifiuta ogni soluzione pastorale». Ma Tarcisio Bertone oppone un ragionamento squisitamente tecnico-giuridico: invoca i 35 anni trascorsi dai fatti e spiega i problemi comportati dall’eventuale processo canonico, che lui ha già ordinato di bloccare. In particolare, cita «la difficoltà che hanno i sordomuti a fornire prove e testimonianze senza aggravare i fatti, tenuto conto dei limiti inerenti alla loro menomazione e alla distanza dei fatti nel tempo». La linea da seguire, per l’attuale segretario di Stato, è «1) la restrizione territoriale della celebrazione eucaristica e 2)l’ammonimento per indurlo a mostrarsi pentito». Altrimenti «si esporrebbe a misure più rigorose, non esclusa la dimissione dallo stato clericale». La delusione americana è tutta nelle due righe finali: «Prima della conclusione, Monsignor Weakland tiene a riaffermare che sarà difficile far comprendere alla comunità dei sordomuti la lieve entità di questi provvedimenti».
P. Val.
26 marzo 2010©
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