<p style="text-align: justify;">Le forze dell'ordine hanno bussato alle prime luci dell'alba di mercoledì al convento dove viveva don Giuseppe Giacomoni, il sacerdote 85enne titolare dell'associazione ''Arcobaleno'' arrestato nell'ottobre del 2006 con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.</p> <p style="text-align: justify;">Gli agenti hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, dove il prete dovrà scontare sei anni ed 8 mesi di reclusione così come stabilito dalla Corte d'Appello di Bologna.</p> <p style="text-align: justify;">La delicata vicenda, fatta di ricatti sessuali e prestazioni mercenarie in cui è stato coinvolto anche un ragazzino straniero di 14 anni, è scoppiata nell'ottobre del 2006 quando, a finire il manette furono don Giacomoni, presidente e fondatore dell'associazione "Arcobaleno", che accoglieva migranti in difficoltà e minori; Giuseppe Farnedi, 63 anni, noto ristoratore di Cesenatico accusato di abusi sessuali sul 14enne ed il muratore romeno 26enne Dan Joan Cilean, coinvolto, ma in un solo caso, per concorso in sfruttamento della prostituzione.</p> <p style="text-align: justify;">L'indagine della Squadra mobile di Forlì, inizialmente coordinata dal pm Alessandra Serra, poi passata al sostituto procuratore Fabio Di Vizio, aveva fatto emergere una realtà inquietante: l'uomo di chiesa, secondo l'inchiesta, gestiva un vero e proprio giro di prostituzione "cedendo" gli ospiti della comunità umanitaria di cui era il gestore (stranieri, persone indigenti e anche un minore), in cambio di denaro. Dan Cilean, considerato il braccio destro di Don Giacomoni, è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione, mentre Farnedi ha patteggiato due anni di reclusione.</p> <a href="http://www.romagnaoggi.it/cesena/2009/11/25/144213/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">http://www.romagnaoggi.it/cesena/2009/11/25/144213/</a>