<p style="text-align: justify;">PINEROLO - Un anno e otto mesi con la condizionale: con questa condanna «patteggiata" si è conclusa ieri nel tribunale di Pinerolo la scabrosa storia di don Roberto Volaterra, ex parroco di Castagnole Piemonte, arrestato l' anno scorso con l' accusa di violenza sessuale nei confronti di una bambina di 11 anni.</p> <p style="text-align: justify;">Lui, l' imputato, difeso dagli avvocati Fulvio Gianaria e Alberto Mittone che hanno scelto il patteggiamento della pena accompagnato da un risarcimento alla famiglia della piccola di 45mila euro, non era in aula. Il perché è comprensibile.</p> <p style="text-align: justify;">Nei primi mesi del 2004 la vicenda sconvolse l' intero Pinerolese. Non era facile accettare che un parroco di 36 anni, capelli rasati e voce infantile, adorato dal paese e con un oratorio sempre pieno di bimbi fosse in realtà un pedofilo. Ma a provare quell' accusa infamante ci sono le lettere scritte dal religioso alla piccola già a marzo 2002 quando per tre pomeriggi alla settimana lui va a casa sua per ripetizioni di matematica a domicilio. Lei ha appena dieci anni e i suoi genitori lavorano la terra e non sospettano nulla. Lui invece scrive: «Con te me mi sento più umano, più felice. Mi piaci proprio.</p> <p style="text-align: justify;">La tua bocca è fatta per parlare dolcemente, per cantare, per baciare...". Un passione quella di don Roberto che dura per un anno e mezzo, all' insaputa di tutti. Poi alla fine dell' agosto 2003 lui pare rinsavire: »Non doabbiamo più parlarci, il paese potrebbe parlare...". E invece a Castagnole Piemonte nessuno dice nulla e tanto meno dubita del parroco. Chi invece non tace è la piccola vittima: sei mesi dopo quando a Natale il parroco bussa alla sua porta per fare gli auguri probabilmente rivive l' incubo e decide di smascherare il molestatore in tonaca. La sera del 18 gennaio quando tutta la famiglia è riunita per la cena lei riceve una chiamata sul cellulare. Padre e madre la sentono rispondere: "Perché mi dici queste cose don Roberto?".</p> <p style="text-align: justify;">E' tutta una finta: lei si è chiamata dal telefono di casa e non sta parlando con nessuno. Arrivano altre cinque telefonate. Dal telefono di un amico con cui si è confidata ma lei continua a fingere che sia don Roberto e trova il coraggio di dire tutta la verità. Il 24 gennaio la famiglia firma la denuncia contro il religioso. Il procuratore capo di Pinerolo Giuseppe Marabotto e il suo sostituto Ciro Santoriello cinque giorni dopo ordinano l' arresto del parroco.</p> <p style="text-align: justify;">Lui confessa il 2 febbraio: «L' immagine di quella ragazzina si è impossessata di me, l' ho toccata senza ritegno". In paese è scandalo, la Curia è imbarazzata. Lo psichiatra Mario Fulcheri, in una discussa perizia psichiatrica compilata durante l' indagine preliminare, spiega: «Don Luciano in grado di intendere e volere ha agito in quel modo con la sua giovane parrocchiana perché condizionato da una forte immaturità della sfera affettiva...». In sostanza, secondo lo psichiatra, il prete nonostante i suoi 36 anni avrebbe avuto in realtà un' età psico-affettiva di un ragazzo di quindici anni.</p> <p style="text-align: justify;">L' avvocato Maria Grazia Pellerino che assisteva la famiglia della piccola molestata aveva denunciato per diffamazione lo psichiatra deferendolo anche all' ordine dei Medici. MEO PONTE 22 luglio 2005</p>