“Adesso il papa chieda scusa ai sopravvissuti di Enna”. La provocazione di Francesco Zanardi presidente di Rete l’Abuso, unica associazione che accoglie le vittime di pedofilia clericale, arriva mentre è ancora forte l’impatto delle parole severe, determinate e piene di umanità di Papa Francesco per i migranti e mentre “l’onda viola” si muove da Enna tra lo “sciopero della Messa”, per protestare pacificamente contro i silenzi della Curia, la coda social ed un altro tassello importante per la sensibilizzazione sul tema: una panchina viola appena installata su richiesta dello stesso Zanardi all’amministrazione comunale Dipietro al Belvedere.
Nelle parole del Papa sui migranti c’è piena coerenza con il Vangelo, cosa creerebbe lo stesso effetto sugli abusi sessuali clericali?
“Se si vuole essere credibili – dice Zanardi- si deve applicare il Motu proprio vos estis lux mundi voluto da questo Papa in nome della tolleranza zero, sopratutto nella parte in cui parla dei vescovi insabbiatori”. Cosa manca per metterlo in atto? “ ho avuto modo di confrontarmi direttamente su questo tema in più occasioni anche con i vertici della CEI.
Potrebbe mancare la denuncia diciamo interna, nonostante sia certo e noto che all’indomani del deposito delle motivazioni alla condanna di Don Rugolo, sia stato inviato tutto alla Cdf ed alla Nunziatura Aspostolica“.
Zanardi ancora dice “ Ricordiamo certamente tutti le parole di elogio e sostegno di Papa Francesco nei confronti di Monsignor Gisana, nonostante il giudizio già in stato avanzato al tribunale di Enna. Ecco, io mi auguro che sia stata un’incredibile gaffe come accadde in Cile.
Sottolineo però che in Cile preso atto sei fatti accaduti non solo si scusò ma procedette alla rimozione di diversi Vescovi. Per questo precedente ma ancora di più, in virtù del motu proprio che lui stesso ha voluto, auspico questa volta le scuse, assieme ai fatti, arrivino ai sopravvissuti di Enna, che attendono ancora risposta alla loro lettera”.
Zanardi ha fatto della sua storia di sopravvissuto agli abusi sessuali di un sacerdote subiti negli anni ‘80 quando aveva appena 11 anni, la battaglia della vita “dal 2010 mi batto perché non accada ad altri” ed è fondatore e presidente dell’unica Rete italiana di sopravvissuti agli abusi del clero, riconosciuta dalle Nazioni Unite di Ginevra e tra i fondatori di ECA Global, oggi presente in 42 paesi in 4 continenti.
Al suo lavoro incessante si deve l’unica mappatura online facilmente fruibile da tutti, dal sito dell’associazione, con nomi e foto dei preti indagati per reati sessuali o già condannati. E’ anche possibile consultare il database dell’associazione. “In Sicilia attualmente sono 87, ma sono purtroppo molti di più. Noi riportiamo quelli già indagati e condannati e lavoriamo al continuo aggiornamento per aiutare la consapevolezza tra la gente.” Cosa segna il senso morale all’interno della società?
“Lo dico sempre perché ci credo profondamente la prova di moralità di una società risiede in quello che essa fa per i suoi bambini. E’ un principio mutuato dal Vangelo. Ad Enna credo ci sia un vero risveglio in questo senso, una presa di coscienza rara che vorrei fosse premiata ottenendo una Chiesa realmente rinnovata.”
Tiziana Tavella – LA SICILIA
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