Città del Vaticano – Nel processo in corso in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, un cardinale per la prima volta testimoniera’ in aula sul capo d’accusa a carico di un altro cardinale. Inoltre è affiorato che i soldi dell’Obolo di San Pietro sono stati impiegati, in passato, anche per pagare parcelle milionarie agli avvocati che difendevano la Chiesa per cause di pedofilia negli Stati Uniti.
In pratica i denari che dovevano essere impiegati per la carità, frutto della raccolta dei fedeli di tutto il mondo, servivano per saldare le fatture dell’avvocato americano Jeffrey Lena, che ha assistito la Santa Sede per difendere vescovi e preti pedofili, contro le vittime che chiedevano giustizia.
Alla domanda se una fattura pagata con l’Obolo potesse ammontare «a un milione e mezzo», il funzionario vaticano oggi nel tribuale del Papa ha ammesso che si trattava di «una cifra plausibile». Naturalmente sempre tutto autorizzato dal Papa.
SUBORNAZIONE
Il vescovo di Como, neo cardinale Oscar Cantoni, ha dato infatti la sua disponibilita’ in merito alla deposizione sulla presunta “subornazione di testimone” di cui deve rispondere il cardinale Angelo Becciu ai danni di monsignor Alberto Perlasca, ex capo dell’Ufficio Amministrativo, fra i testimoni-chiave del processo. Cantoni sara’ sentito nell’udienza del primo dicembre prossimo, alle ore 15.00, ha riferito oggi il presidente del Tribunale, Giuseppe Pignatone.
Secondo l’accusa, durante la fase istruttoria del processo, il cardinale Angelo Becciu avrebbe cercato di far ritrattare a monsignor Perlasca le deposizioni accusatorie chiamando in aiuto il superiore gerarchico diocesano, appunto il vescovo di Como Oscar Cantoni.
Perlasca è una figura chiave di tutta la vicenda e si è costituito parte civile nel processo, giunto alla 33esima. Sulla subornazione di testimone Becciu, in una udienza precedente, quella del 19 maggio, aveva respinto l’accusa: «Dai giornali leggevo che Perlasca faceva dichiarazioni sul mio conto e ci soffrivo. E’ un sacerdote che avevo aiutato nei suoi momenti difficili, e che dicesse certe cose mi faceva male. Sapevo del vescovo Cantoni (all’epoca non era ancora stato fatto cardinale nrd) che era a Roma e gli feci sapere che era mio desiderio parlargli. Conoscevo Cantoni, sapevo che era stato consigliere spirituale di Perlasca, mi e’ sembrato la persona piu’ adatta. Non ho insinuato niente se non che aiutasse Perlasca a ritrovare una sua serenita’. Non sapevo di preciso quello che dicesse, ma leggevo sui giornali». In quella udienza il presidente Giuseppe Pignatone chiese a Becciu: «Ha chiesto a monsignor Cantoni di far cambiare a Perlasca la sua posizione processuale?». E l’imputato aveva risposto di no.
https://www.ilgazzettino.it/italia/primopiano/obolo_san_pietro_preti_pedofili_usa-7016484.html