Quasi non si volesse essere responsabili di una condanna alla Chiesa, il Tribunale di Savona rigetta le prime due richieste di danni avanzate dalle vittime di don Nello Giraudo, alla diocesi di Savona e alle due parrocchie dove i fatti sarebbero accaduti.
Nel primo caso ai danni di M. G. il Giudice ha ritenuto – senza avvalersi di un consulente tecnico – sussistesse l’intervento dei termini prescrittivi, se pur la perizia del medico legale di parte lasciasse dubbi tali almeno da pretendere un approfondimento.
Differente il secondo caso ai danni di Francesco Zanardi dove dalle inferenze del ragionamento motivazionale svolto dal Tribunale di SV, si evince che il Giudice ha fatto acriticamente propria la lacunosa interpretazione svolta dal CTU il quale, pur riscontrando in capo al paziente Francesco Zanardi una situazione di evidente disagio psicologico, ha escluso che esso possa ricondursi agli abusi sessuali subiti nel lontano passato collegandolo piuttosto ad avvenimenti più recenti.
Detta posizione è ingiusta ed inaccettabile perché i ricordi, non recuperati anche per decine di anni dal trauma, accade che si slatentizzino producendo tutte quelle manifestazioni cliniche invece presenti nella vittima che caratterizzano il funzionamento reattivo post-traumatico ravvisabile nello stesso Zanardi.
Ci riserviamo di ricorrere in appello.
Red
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