Nelle scorse settimane era già stato recapitato un risarcimento ai famigliari della studentessa che lo aveva accusato di abusi. Ieri, lunedì 14 febbraio, l’ex seminarista di Cuggiono, oggi ventiseienne, ha ottenuto il benestare da parte del giudice dell’udienza preliminare di Milano Sara Cipolla alla richiesta di patteggiamento a due anni di reclusione (con il beneficio della sospensione condizionale della pena) in precedenza concordata con il pm milanese Alessia Menegazzo dal suo legale di fiducia, l’avvocato Mario Zanchetti.
Contestualmente al patteggiamento, lo stesso giudice dell’udienza preliminare ha disposto il venir meno della misura del divieto di avvicinamento alla vittima, all’epoca dei fatti quindicenne, nonché a tutti i luoghi da lei frequentati a Cuggiono a cominciare dall’oratorio dove i due si erano incontrati.
Cambio di esistenza
Il provvedimento restrittivo era stato emesso nel luglio scorso dal gip Alessandra Clemente che aveva preferito invece respingere la richiesta di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Procura del capoluogo lombardo.
All’udienza di ieri ha fatto capolino in aula l’ex aiuto del parroco di Cuggiono che, dopo lo scandalo che gli ha precluso la carriera ecclesiastica, ha optato opportunamente per un drastico cambio di esistenza, lasciando Cuggiono e l’Alto Milanese e mettendosi a lavorare come operaio. La parte offesa, rappresentata in aula dalla madre, accompagnata dai propri legali, tra i quali l’avvocato Pier Maria Corso, ha preferito disertare il viaggio a Milano per partecipare all’atto finale del procedimento penale che l’ha vista suo malgrado protagonista. D’altronde, la giovane studentessa, residente a Cuggiono, non si sarebbe ancora ripresa dalle gravi conseguenze psicologiche legate alla scabrosa vicenda. Conseguenze particolarmente severe considerato che la giovane non se l’è nemmeno sentita di sottoporsi all’incidente probatorio richiesto dalla Procura.
Troppo doloroso per la ragazza, tuttora seguita da specialisti, rievocare le tappe di quanto accaduto con l’educatore incontrato in oratorio all’epoca in cui quest’ultimo frequentava il secondo anno di teologia al seminario arcivescovile di Venegono inferiore.
In sede di interrogatorio di garanzia, l’imputato, una decina d’anni più grande della studentessa, si era giustificato sostenendo che quella instaurata con la ragazza fosse in qualche modo una relazione affettiva a tutti gli effetti e, senza voler urtare la sensibilità della giovane frequentatrice dell’oratorio, a suo modo paritetica. Di più, aveva sostenuto di essersi innamorato della ragazza con la quale, a suo dire, avrebbe solo scambiato teneri abbracci e baci in un’unica occasione mentre erano in macchina.
In realtà, le carte dell’inchiesta raccontano altro. E, cioè, che l’educatore avrebbe approfittato delle insicurezze legate all’adolescenza della vittima per poterla far cadere nella propria rete. Avvalendosi, tra le altre cose, anche di un uso insistente di messaggini e di svariati invii di immagini hard agli indirizzi social della ragazza.
L’intervento del parroco
Peraltro, quando più o meno un anno fa di questi tempi si era sparsa la voce dell’ipotesi di abusi sessuali a carico del seminarista, il parroco aveva preso immediatamente sospeso l’educatore e aveva preso contatti con i genitori della ragazza per informarli di quello che era successo e del loro diritto di adire alle vie legali.
Al tempo stesso, aveva fatto in modo che la Diocesi provvedesse a interrompere il percorso formativo seminaristico dell’aspirante don.
https://www.prealpina.it/pages/ex-seminarista-pedofilo-patteggia-2-anni-269625.html
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.