Enna. C’è anche una intercettazione in cui il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana, avrebbe ammesso parlando al telefono con Don Giuseppe Rugolo, di avere “insabbiato” la vicenda di abusi sessuali su un minore, tra quelle che verranno trascritte dai periti che hanno ricevuto ieri incarico dal tribunale di Enna.
Nel corso della quarta udienza di ieri, il collegio giudicante, dopo essersi ritirato in Camera di Consiglio, ha rigettato tutte le richieste della difesa dell’imputato, rappresentato dagli avvocato Antonino Lizio e dei responsabili civili che chiedevano, tra l’altro che i testimoni fossero interrogati solo dopo la trascrizione delle intercettazioni. Accolta, invece, nel corso dell’udienza la produzione documentale dei pubblici ministeri, Stefania Leonte e Orazio Longo, della difesa e delle parti civili. Tra queste, le riservate personali intercorse tra il Vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e Federico Marti, l’avvocato rotale nominato nella fase stragiudiziale dalla famiglia della vittima. Ammessa anche la corrispondenza tra il vescovo Gisana e la Congregazione per il Clero, che era stata investita del caso Rugolo e aveva affermato di non essere competente perché, secondo l’istruttoria del procedimento ecclesiastico, le violenze sarebbero avvenute quando Rugolo era seminarista.
Ammessa, inoltre, nel corso dell’udienza, anche la costituzione in giudizio della la Curia della Diocesi di Piazza Armerina. Le operazioni peritali inizieranno il prossimo 15 febbraio mentre la prossima udienza, con gli interrogatori dei primi testimoni, tra i quali l’allora dirigente della squadra mobile di Enna, Antonino Ciavola, e’ stata fissata per il prossimo 10 marzo.
Intanto, “il caso Rugolo” è pronto ad approdare all’Onu, assieme ad altri fatti avvenuti in Italia. A presentare l’istanza, a testimonianza di una serie di violazioni dei diritti umani, che sarà resa pubblica il prossimo 15 febbraio, l’associazione Rete l’Abuso, unica associazione italiana che si occupa di vittime del clero.
Rugolo, si ricorda, fu arrestato e poi posto ai domiciliari,lo scorso aprile in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, per violenza sessuale su minori, dopo la denuncia di un giovane, minorenne al momento dei fatti contestati. Prima di presentare l’esposto, aveva scritto, chiedendo aiuto a Papa Francesco, senza però mai ricevere risposta.
Tiziana Tavella
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