ENNA. È fissata giovedì ai tribunale di Enna l’apertura del processo a carico dì Giuseppe. Rugolo, il sacerdote ennese arrestato lo scorso 27 aprile a Ferrara e posto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
L’indagine, condotta dalla squadra mobile· di Enna, si ricorda, era stata avviata dopo la denuncia di un ventottenne che avrebbe subito abusi quando era ancora minorenne dal 2009 al 2013. Dall’mchiesta coordinata dalla Procura di Enna sono emerse anche presunte violenze su altri due giovani, anche loro minorenni al momento dei fatti.
I difensori del sacerdote, dopo la disposizione del rito immediato da parte del Gip, del Tribunale di Enna, Maria Luisa Bruno, in accoglimento della richiesta di rito immediato avanzata, dai sostituti procuratori Stefania Leonte e Orazio Longo, hanno scelto di non chiedere rito alternativo e il processo si celebrerà quindi con rito ordinario.
Contestati al religioso i reati di “violenza sessuale aggravata dall’aver approfittato delle condizioni d’inferiorità psichica della persona offesa sottoposta al momento, del fatto a lìmitazionl della libertà personale”, nonché “per aver provocato alle giovani vittime un grave pregiudizio”, nonché. “per aver commesso atti sessuali con minori a. lui affidati per ragioni di istruzione alla relìgione cattolica”.
l difensori di Rugolo, gli avvocati Denìs Lovison e Antonino Lìzìo, avevano, presentato ricorso per chiedere la revoca della misura dell’ordinanza di custodia cautelare al tribunale del Riesame nisseno che lo ha dichiarato inammissibile e precedentemente anche il Gip del tribunale di Enna, Maria Luisa Bruno, che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari accogliendo la richiesta della procura della misura cautelare dei domiciliari, aveva rigettato la richiesta di revoca per il religioso.
Della vicenda si occuperà anche il programma “Le lene” con un servizio che a breve andrà in in onda. Sarà ripercorso l’intero caso partendo dalle denunce inizialmente sottaciute, fino alla ribalta mediatica nazionale che ha avuto l’inchiesta a carico del sacerdote ennese che venne poi allontanato dalla comunità locale e trasferito in una struttura religiosa del nord Italia.
T. T.