Papa Francesco non gradirebbe fughe in avanti da parte degli episcopati. Monsignor Viganò, intanto, scrive ai vescovi americani: “Non comportatevi da pecore spaventate”
Papa Francesco avrebbe in qualche modo bloccato le proposte provenienti dalla Conferenza episcopale americana.
Almeno quelle destinate a prevenire la piaga degli abusi ai danni di minori e di adulti vulnerabili che avvengono all’interno della Chiesa cattolica. La sensazione è che Bergoglio, su questo tema, non gradisca fughe in avanti e iniziative troppo autocefale.
Il pontefice ha convocato tutti gli episcopati del mondo per il febbraio prossimo e ha da poco nominato mons. Charles Scicluna, il “cacciatore di pedofili”, come segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Roma, insomma, vuole far fronte al problema attraverso un’azione centralizzata. A dichiararsi perplesso è stato il cardinal DiNardo, vertice dei presuli americani, che ha domandato che fine faccia la sinodalità territoriale. Ma quali erano le proposte avanzate dalle 196 diocesi a stelle e strisce?
La Verità di oggi segnala l’esistenza di almeno due espedienti sul tavolo dell’assemblea generale degli States: stilare un vero e proprio “codice di condotta” e istituire una commissione, composta soprattutto da laici e delegata a indagare sulle accuse riguardanti i vescovi. Ma DiNardo, durante una conferenza stampa tenutasi ieri, ha dovuto eccepire che “su insistenza del Vaticano, non voteremo sui due punti di azione del nostro dossier riguardante la crisi degli abusi”. A fare muro sarebbe stata la Congregazione dei vescovi, quella presieduta dal cardinale canadese Marc Ouellet.
Il Papa vuole che le soluzioni vengano condivise l’anno prossimo, quando i vescovi di tutto il globo terreste dovranno confrontarsi in una sorta di “Sinodo straordinario”. Vale la pena sottolineare pure che DiNardo, in funzione dello scoppio dello scandalo, aveva incontrato il pontefice argentino in Vaticano, dopo aver avanzato la richiesta di una visita apostolica straordinaria. Proposta ritirata in seguito al confronto tra i due.
La Chiesa cattolica americana, di questi tempi, è attraversata da una vera e propria bufera: Theodore McCarrick, ex arcivescovo di Washington, è stato ‘scardinalato’; Donald Wuerl, successore di ‘Zio Ted’ si è dimesso; il dossier del Gran Giury della Pennsylvania ha fatto emergere dati e racconti sconvolgenti; il governo federale degli Stati Uniti ha annunciato l’avvio di un’inchiesta statale. Poi c’è il memorandum di Carlo Maria Viganò, che ha da poco scritto ai presuli degli States, chiedendo un atteggiamento da “pastori coraggiosi” e non da “pecore spaventate”.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/adesso-papa-congela-proposte-dei-vescovi-usa-sugli-abusi-1601871.html
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