Don Mauro alla sbarra, i legali delle parti civili: «Vale la responsabilità oggettiva»
L’Arcidiocesi di Milano e la Parrocchia di Sant’Ambrogio di Rozzano sono chiamate a rispondere per «responsabilità oggettiva» e, in quanto tali, in caso di ipotetica condanna, a contribuire al risarcimento del quindicenne vittima dei presunti abusi sessuali commessi da don Mauro Gallinel dicembre del 2011.
C’è stato subito un colpo di scena nella prima udienza del processo davanti ai giudici della quinta sezione del Tribunale penale del capoluogo lombardo a carico del giovane sacerdote, ora sospeso, che molti ancora a Legnano ricordano per i suoi sette mesi trascorsi nel 2012 nella parrocchia di San Pietro, cuore del rione Canazza, con il ruolo di vicario pastorale nonché di responsabile della pastorale giovanile di tutto l’Oltresempione.
L’iniziativa porta la firma degli avvocati Fulvio Gaballo e Angelo Scarano, che rappresentano gli interessi della presunta vittima (oggi ventunenne) e dei suoi due genitori, e ricorda da vicino le cause che, soprattutto negli Stati Uniti – flagellati dalla piaga dei preti pedofili -, hanno finito per mandare in fallimento diverse diocesi. Come hanno argomentato nel corso dell’udienza le parti civili, Arcidiocesi (nella persona dell’arcivescovo Angelo Scola) e Parrocchia sarebbero responsabili in base all’articolo 2049 del codice civile, quello che riguarda la «responsabilità dei padroni e dei committenti».
http://www.prealpina.it/pages/prete-pedofilo-paghi-la-diocesi-144894.html
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