Scandalo sordomuti: pugno di ferro del governo dopo l’arresto del prete veronese. «Gli alunni? Cambieranno scuola»
VERONA A quasi tre mesi dagi arresti choc tra cui quello del prete veronese don Nicola Corradi, non risparmia colpi di scena in Argentina lo scandalo abusi sessuali sui sordomuti. E l’ultima novità che proprio in queste ore arriva dall’altro capo dal mondo ha del clamoroso, visto che a intervenire è stato lo stesso governo che, d’autorità, ha deciso di chiudere la sede dell’istituto per sordomuti Provolo di Mendoza. Si tratta della scuola travolta dalle polemiche e dalle proteste di piazza dopo che, a fine novembre 2016, il sacerdote veronese di 82 anni finì in carcere per pedofilia insieme ad altri 4 operatori scolastici (tra cui un secondo prete e un chierichetto) tuttora detenuti nel carcere di Boulogne Sur Mer. Vent’anni fa, lo stesso don Corradi si ritrovò implicato nelle molestie denunciate dagli ex alunni del Provolo di Verona: un’indagine penale, quella, finita poi in un cassetto perché i presunti reati sessuali di cui si sarebbe reso responsabile risultarono azzerati dall’avvenuta prescrizione, ma che proprio all’inizio di quest’anno il procuratore scaligero Angela Barbaglio ha deciso di riaprire alla luce di un nuovo esposto delle vittime.
Nell’inchiesta sudamericana, invece, don Nicola è finito in manette con don Horacio Corbacho (di 56 anni), al sacrestano Jorge Bordon (50), all’impiegato amministrativo della scuola José Luis Ojeda (41) e al giardiniere Armando Gómez (46). Tutti e cinque devono fare i conti con la duplice, pesantissima ipotesi di reato di corruzione di minori e abusi sessuali su bambini e adolescenti aggravati dall’aver approfittato del proprio ruolo di educatori e dalla convivenza con le vittime. Ma è contro il religioso veronese che si stanno catalizzando le contestazioni più gravi: decine, finora, le querele a carico del religioso a cui sono poi stati concessi i domiciliari per ragioni d’età. Ma le polemiche, da allora, non si sono mai placate, ragion per cui nel pomeriggio di ieri la Direzione generale delle scuole di Mendoza (Dge), dietro input governativo, ha annunciato «la sospensione delle attività nel dell’Istituto Provolo di Mendoza, almeno fino a quando il caso giudiziario sarà giunto a sentenza».
Nel corso di una conferenza stampa Francisco Fernandez, direttore degli affari giuridici della Dge, e Beatriz Della Savia, direttore del dipartimento Istruzione privata, hanno riferito che «con la delibera n. 93/2017 cesserà di essere riconosciuta la sovvenzione statale che finora riceveva l’istituto, a cui verrà chiesto conto di tutte le irregolarità tecnico-pedagogiche che sono venute alla luce all’interno del Provolo nel corso delle indagini aperte dalla magistratura. Si tratta di segnalazioni – hanno chiarito i funzionari ministeriali – che sono state consegnate al governo dalla polizia e dalle autorità giudiziarie». E gli studenti che frequentavano il Provolo? Da quando è deflagrato lo scandalo violenze sui sordomuti, quasi tre mesi fa, già il 40 % dei genitori aveva fatto cambiare scuola ai figli; «per quanto riguarda gli altri – hanno ulteriormente precisato ieri i due delegati dal ministero – sarà cura del Dge trasferirli in altre sedi adatte».
http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/notizie/cronaca/2017/15-febbraio-2017/violenze-all-istituto-provolo-chiusa-sede-argentina-2401288283817.shtml
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