Il cardinale George Pell, prefetto delle finanze vaticane, attende di sapere se la polizia australiana di Vittoria lo accuserà formalmente di abuso sessuale sui minori dopo due denunce presentate da ex studenti che riguardano fatti accaduti, secondo il loro racconto, dagli anni ’70 agli anni ’80 quando il prelato occupava incarichi di rilievo presso le diocesi di Melbourne e Ballarat.
Lo scorso mese la questura di Vittoria aveva confermato ai media che le denunce nei confronti di Pell erano state segnalate alla procura, chiedendo se la polizia avrebbe dovuto continuare l’inchiesta a carico del cardinale formulando un capo d’accusa, oppure se chiudere definitivamente il dossier.
Nel primo caso, la polizia australiana dovrebbe inviare a Roma agenti con l’incarico di interrogare il cardinale Pell, che comunque respinge fermamente le accuse.
A febbraio Pell è stato ascoltato in una lunga audizione dalla Royal Commission into institutional responses to child sexual abuse, organismo con gli stessi poteri di una commissione d’inchiesta istituito in Australia nel 2013 per affrontare gli innumerevoli casi di abuso sessuale sui minori avvenuti dagli anni ’60 agli anni ’80 specialmente nelle diocesi di Melbourne e Ballarat, dove Pell è nato e dove poco a poco ha raggiunto i vertici della gerarchia ecclesiastica fino a diventare il potente “ministro” delle finanze di papa Francesco.
La commissione d’inchiesta non lo ha mai accusato di essersi macchiato personalmente di abusi sessuali nei confronti di bambini e adolescenti, semmai ha insinuato il dubbio che Pell non abbia agito con forza sufficiente per evitare che i preti pedofili potessero mietere centinaia di vittime, indisturbati.
Il fascicolo che riguarda ora Pell è decisamente scottante. Come riferisce il Guardian, la polizia di Vittoria ha raccolto la denuncia di tre uomini che raccontano come il prelato abbia mostrato loro le sue parti intime durante un campeggio nell’estate 1986 o 1987. Due ex studenti della scuola St. Alipus, invece, accusano Pell di aver toccato loro i genitali in maniera insistente mentre nuotavano insieme in una piscina di Ballarat alla fine degli anni ’70, quando il cardinale era vescovo vicario per l’educazione nella diocesi.
Accuse pesantissime che già Pell qualifica come orribili calunnie. Ora le forze dell’ordine di Vittoria confermano che dovranno prendere una decisione sulle sorti del prelato: “Così come accade per ogni inchiesta, tocca alla polizia decidere se queste accuse cadranno”.
http://www.farodiroma.it/2016/08/17/pedofilia-polizia-australiana-molte-accuse-pesano-sulla-sorte-del-cardinale-pell/
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