Il sacerdote è accusato di cinque episodi di cui sarebbe stato vittima un bimbo. Il giudice ha deciso che se sarà condannato la famiglia sarà risarcita dal vescovo
di Matteo Tuccini
VIAREGGIO. Un prete di origine straniera – oggi non più in Versilia – rischia il processo per una vicenda di presunti abusi sessuali ai danni di un bambino. Martedì 7, nell’udienza in tribunale a Lucca, i legali del sacerdote hanno chiesto il rito abbreviato. Che consentirebbe al prelato – in caso di condanna – di avere uno sconto di un terzo della pena. Il giudice dell’udienza preliminare Silvia Mugnaini si è riservata di valutare la richiesta solo dopo la presentazione di una perizia calligrafica. Il giudice ha citato anche il vescovo Giovanni Paolo Benotto della diocesi di Pisa per eventuali risarcimenti in sede civile: se il sacerdote sarà riconosciuto colpevole, i danni da pagare alla famiglia saranno a carico della diocesi stessa.
I presunti abusi sarebbero cinque e sarebbero avvenuti nel 2014 in un Comune che non riveliamo, per tutelare il bambino. In quel periodo il piccolo e sua madre frequentavano una comunità religiosa, in cui da circa un anno si trovava il prete finito sotto accusa. Proprio durante la frequentazione da parte del bambino di questa comunità sarebbero avvenuti gli episodi contestati. L’indagine sarebbe scattata in seguito ad alcuni disegni fatti dal piccolo, raffiguranti un uomo in nero e un bambino in posizioni ambigue. I familiari hanno informato i servizi sociali del Comune, e da lì la palla è passata alle forze dell’ordine e alla magistratura. Che hanno avviato l’inchiesta, emersa pubblicamente alla fine del 2014.
Gli inquirenti hanno parlato con il bimbo, poi seguito da un assistente sociale e da uno psicologo. Il bambino avrebbe raccontato gli abusi sessuali commessi dal sacerdote nei suoi confronti. Gli episodi, come detto, sarebbero cinque. Il religioso, dal canto suo, ha sempre negato ogni responsabilità. Anche nel corso dell’incidente probatorio in tribunale, che serve ad acquisire prove che rischiano di non arrivare a processo. Nel frattempo il sacerdote è stato trasferito. Al termine dell’indagine il sostituto procuratore Antonio Mariotti, titolare dell’inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio. Nell’udienza del 12 luglio si capirà se da questa vicenda nascerà un processo.
Gli avvocati Cristiano Baroni e Debora Ianniello, che tutelano il piccolo e la sua famiglia, avevano chiesto che venisse coinvolto nel procedimento anche l’ordine di appartenenza del prete. Il giudice lo ha invece escluso, acconsentendo al coinvolgimento, in sede civile, del vescovo della diocesi interessata. Che è quella di Pisa.
http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2016/06/09/news/prete-imputato-di-abusi-la-diocesi-rischia-di-pagare-1.13626645
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