I genitori non vogliono il prete che fu indagato per pedofilia: «Porteremo via i nostri figli»
IL SACERDOTE TRASFERITO DA CELLE A SAN FRANCESCO E SANLORENZO. IERI INCONTRO FAMIGLIE-PARROCO
SAVONA. Le voci corrono. Ma l’arrivo di don Pietro Pinetto, dalla parrocchia di San Michele di Celle a Savona, era passato inosservato. Sino a ieri. Quando le mamme dei bimbi delle due chiese cittadine, in cui il sacerdote svolgerà attività accanto al parroco don Daniele Grillo, San Francesco inpiazza Bologna e San Lorenzo alla Rusca, si sono rivoltate contro la decisione della curia. La causa è da rintracciarsi nelle vicende giudiziarie, che hanno coinvolto il sacerdote, e che si sono concluse ormai due anni fa. Nel 2013, don Pinetto è stato iscritto nel registro degli indagati per abusi sessuali su almeno quattro dodicenni (uno solo di fronte al pm e agli agenti della squadra mobile ha negato), ed il fascicolo è ancora nelle mani del pm Giovanni Battista Ferro in attesa della richiesta dal gip di archiviazione per prescrizione. Don Pinetto, successivamente, era stato accusato di aver ingiustamente denunciato per diffamazione a mezzo stampa Sandro P., una delle vittime,«pur sapendolo innocente, visto che, dalle indagini compiute,sono risultate fondate le accusa di abusi sessuali su minore, perpetrate agli inizi degli anni settanta, in seminario». Un profilo, quello del sacerdote proveniente da Celle, che non è passato inosservato ad alcune delle madri dei duecento bambini, che frequentano le parrocchie savonesi, tra attività di catechismo e scout. Tanto che, ieri sera, prima della consueta riunione di inizio anno per la dottrina dei figli, hanno manifestato con chiarezza l’intenzione di ritirare i figli se sarà don Pinetto a occuparsi delle attività riguardanti i minorenni, come riportato anche da una comunicazione della Rete l’Abuso. «Ci siamo confrontate da alcuni giorni, appena abbiamo preso coscienza della situazione che si sarebbe creata in parrocchia – spiega Francesca, portavoce del gruppo delle mamme savonesi-. Questa sera, nella consueta riunione con il parroco,esprimeremo la nostra assoluta opposizione all’affidamento dei nostri figli al sacerdote, su cui pesano accuse estremamente gravi. Non vogliamo né fare polemiche né attirare l’attenzione dei media: semplicemente, non intendiamo che i nostri figli si possano trovare in situazioni che possano mettere a repentaglio la serenità della loro infanzia. La decisione, che coinvolge un folto gruppo di noi, è chiara: se il sacerdote non verrà sollevato dalle attività, che coinvolgono i nostri bambini e ragazzi, li porteremo altrove». Parole dure, che rischiano di aprire una ferita, nella chiesa savonese, che sembrava ormai chiusa. Costringendo la curia a rivedere i ruoli dei suoi sacerdoti e, soprattutto,a ricreare un filo diretto con i fedeli.
S.C. Il Secolo XIX Savona
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