La Cassazione: «Rapporti sessuali ma al di fuori di un legame di “affidamento»
Le violenze sulle ragazze dell’oratorio di San Giuliano possono essere considerate tali solo dal momento in cui iniziarono (nell’inverno del 2008) fino al 30 settembre 2009, ovvero la data in cui l’ex don Marco Mangiacasale fu spostato da parroco della comunità a economo della Diocesi di Como. Da quel momento infatti, secondo la Corte di Cassazione, le ragazze non furono più “affidate” al parroco, facendo venir meno il presupposto base per chi compie atti sessuali con minori tra i 14 e i 16 anni.
Torna dunque in Appello a Milano la vicenda dell’ex parroco di San Giuliano, che si era rivolto ai giudici romani contestando i 3 anni e 5 mesi rimediati in secondo grado. Ora, dice la Cassazione, «la pena deve essere rideterminata» proprio in seguito a questa nuova valutazione. Il fatto è assai complesso. È punibile infatti chi compie atti sessuali con ragazze minori di 16 anni se queste sono a lui affidate per ragioni di educazione, istruzione, custodia o vigilanza, proprio come nel caso di un parroco che segue l’oratorio. Dice tuttavia la Cassazione, che dal momento in cui l’allora don Marco fu spostato a economo della Diocesi, nonostante rimanesse il confessore di almeno una delle ragazze, e nonostante vivesse ancora a San Giuliano, non era più configurabile quel fondamentale “affidamento” di cui si è detto. Da qui il rinvio della vicenda a Milano per rideterminare lo “sconto”. «Non è sufficiente la saltuaria confessione – scrivono i giudici romani – o il mero dato fisico per il quale il ricorrente continuava ad abitare sopra la parrocchia», per arrivare alla conferma di quanto deciso in Appello.
La vicenda era esplosa il 7 marzo 2012, quando l’allora don Marco Mangiacasale era stato arrestato.
Una ragazzina dell’oratorio aveva confidato di avere una sorta di relazione sentimentale con il sacerdote. Al termine dell’indagine i casi contestati erano aumentati.
Il 15 novembre 2012, Marco Mangiacasale venne condannato in primo grado a tre anni e sei mesi di reclusione. Condanna poi confermata – con uno sconto di appena dieci giorni – in Appello, nel maggio 2013. Nel dicembre del 2013, Papa Francesco aveva tolto il colletto a Mangiacasale, decidendo «l’irrogazione della pena di dimissione dallo stato clericale».
http://www.corrieredicomo.it/sconto-di-pena-per-lex-parroco-di-san-giuliano-a-como/
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