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Augusta: Arciprete, scena muta davanti al Gip

Redazione Web by Redazione Web
6 Marzo 2013
in Sicilia
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Home Sicilia
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Augusta: Arciprete, scena muta davanti al Gip
6 marzo 2013 – Don Gaetano Incardona, arciprete della chiesa Madre di Augusta,agli arresti domiciliari dallo scorso giovedi con l’accusa di molestie sessuali nei confronti di una giovane donna , si è avvalso della facoltà di non rispondere. Scena muta dunque nel corso dell’interrogatorio di garanzia. La posizione del sacerdote pare si sia ulteriormente aggravata a causa di un’altra denuncia presentata presso la Compagnia dei Carabinieri di Piazza Carmine nei giorni scorsi. Si è appreso che il sacerdote ha presentato le dimissioni da Arciprete, un atto dovuto che consentirà all’arcivescovo Salvatore Pappalardo di procedere in maniera più spedita alla nomina di un sostituto, in vista dell’intensa attività religiosa delle tradizionali celebrazioni della Santa Pasqua.

Augusta : Una seconda denuncia contro l’arciprete
1 marzo 2013 – Una seconda donna pare si sia presentata nella caserma di Piazza Carmine, dal tenente Vincenzo Alfano che coordina le indagini del caso Incardona, raccontando un episodio di presunte molestie sessuali. I fatti riferiti risalirebbero ad un anno e mezzo fa circa, stesse modalità di approccio da parte del prelato. I carabinieri stanno valutando la testimonianza resa spontaneamente. Se saranno accertati i riscontri potrebbe aggravarsi la già delicata posizione del prelato che ha trascorso presso la sua residenza le prime 24 ore di arresti, in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice con l’assistenza di un avvocato di fiducia. In città e sui social network la girandola di pettegolezzi e di particolari, come accade in simili casi, si è scatenata la gogna mediatica. C’é chi parla di antichi rancori e vendette trasversali contro un prete considerato “sopra le righe”, le voci circolano in un turbinio di sacro e profano, di fede e interessi. Inevitabilmente si spettacolarizza la vicenda, con possibili gravi ripercussioni per la stessa privacy delle vittime che dovrebbero, invece, essere più tutelate, da tutti. Volantinaggi e altre iniziative, magari in buona fede, non fanno altro che aumentare la curiosità morbosa dell’opinione pubblica che non ha volto ma che non usa mezzi termini e cautele per affondare la lama nella piaga. La città attualmente sembra prigioniera di un destino funesto, dove moralità e cultura sono al livello minimo.

www.augustaonline.it/arresto_augusta_280213.html

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28 febbraio 2013 – Questo giorno sarà ricordato nel mondo come ultimo di pontificato di Papa Benedetto XVI, ad Augusta come il giorno dell’arresto eccellente dell’arciprete Gaetano Incardona con un’accusa grave : presunta violenza sessuale. Questa mattina presto il tenente Vincenzo Alfano, della Compagnia carabinieri di Augusta ,ha bussato alla porta dell’abitazione del sacerdote per notificare un’ordinanza di custodia cautelare , agli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Siracusa su richiesta del pubblico ministero Antonio Nicastro. Ad inchiodare il prelato “un quadro probatorio di assoluta gravità” come riferito dagli inquirenti che hanno portato avanti una delicata attività di indagine, con l’acquisizione di “riscontri” che vedono coinvolta una giovane donna di 21 anni. La notizia ha presto fatto il giro della città, anche per via di un volantinaggio nel centro storico che non ha risparmiato il portone centrale della chiesa Madre sulla quale, ignoti, hanno incollato un volantino che è stato poi rimosso da un cittadino che ha affermato :”trovo sconveniente questo volantinaggio che condanna una persona prima che siano confermate le accuse infamanti di cui è oggetto”. Presto fatto, come accade in questi casi, processo e condanna avvengono alla velocità della luce, in pubblica piazza e sui social network. La città si è subito divisa in innocentisti e colpevolisti, incredulità e certezze si miscelano in un vortice di pettegolezzi che per le prossime settimane occuperanno le giornate di molti augustani. Padre Incardona , originario di Buccheri, 74 anni, è molto conosciuto in città. E’ stato cappellano all’ospedale, parroco della chiesa del Sacro Cuore, da oltre sei anni è arciprete e rettore delle chiese Madre, San Domenico, Annunziata, San Giuseppe, Anime Sante e Carmine. L’indagine scaturisce dalla denuncia di una 21enne, la giovane donna ha raccontato ai Carabinieri che nel recarsi presso la chiesa Madre, per la confessione, in più circostanze e in maniera pressante, è stata oggetto delle attenzioni sessuali da parte del parroco, all’interno della sagrestia, con baci e palpeggi. A quanto pare i militari dell’Arma , con una successiva attività investigativa, hanno riscontrato quando affermato dalla giovane. Nei prossimi giorni l’arciprete sarà ascoltato, l’interrogatorio di garanzia assistito da un legale di fiducia davanti al giudice per le indagini preliminari. L’arciprete a novembre era già stato coinvolto in un altro fatto di cronaca, denunciato dai genitori di un adolescente per una presunta aggressione. Imbarazzo e sorpresa dalla curia arcivescovile, l’Arcivescovo di Siracusa, Monsignor Salvatore Pappalardo,tramite l’ufficio stampa ha rilasciato la seguente nota: “Informato dell’arresto di padre Incardona, sono rimasto sorpreso perché ho avuto modo di conoscere in questi anni l’arciprete e la sua opera pastorale nel territorio di Augusta. Lo accompagno nella preghiera, e sono fiducioso del lavoro della magistratura che chiarirà eventuali responsabilità”. Come nel caso del Pontefice , anche ad Augusta , si apre un periodo di “sede vacante” a cui la curia dovrà dare una risposta tramite un sostituto per l’ordinaria amministrazione pastorale, fino a quando la posizione giudiziaria del prelato sarà definita. – 2013 © www.augustaonline.it

http://www.diariodoc.it/notizie/cronaca/ab…prete-tace.html

Abusi sessuali, l’arciprete tace
Arciprete Gaetano Incardona L’arciprete Gaetano Incardona

Si è svolto questa mattina l’interrogatorio di garanzia dell’arciprete Gaetano Incardona, 74 anni, parroco della Chiesa Madre di Augusta, finito ai domiciliari poichè accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 21 anni, reato aggravato dall’essere l’indagato ministro del culto. L’anziano sacerdote, assistito dagli avvocati Puccio Piccione e Ettore Randazzo, si è avvalso della facoltà di non rispondere, lasciando con il suo pur legittimo comportamento irrisolti tutti gli interrogativi sollevati dal suo arresto eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Augusta a seguito della denuncia presentata dalla parte offesa che ha riferito di essersi recata alla Chiesa Madre per confessarsi e che l’anziano prete, uscendo dal confessionale, si è avvicinato a lei e, quando è giunto a non più di un metro da lei, ha allungato entrambe le mani, le ha palpeggiato i seni e subito dopo ha tentato di abbracciarla e di baciarla. La ragazza, pur rimanendo sconcertata dall’atteggiamento del sacerdote, ha fatto un passo indietro e, dopo aver vanificato i tentativi del suo molestatore, si è data a precipitosa fuga, rifugiandosi nella sua abitazione dove ha raccontato quanto accaduto ai propri genitori, che l’hanno accompagnata al comando della Compagnia dei Carabinieri per presentare la denuncia. Alla domanda rivoltagli dal Gip Michele Consiglio, se intendeva protestarsi innocente o colpevole dell’infamante reato contestagli nell’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari, l’anziano arciprete non ha risposto nè con un sì nè con un no, ma si si è premurato a far scrivere nel verbale la classica frase di circostanza: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Il Gip Consiglio ha confermato la misura cautelare agli arresti domiciliari e ha restituito il fascicolo al Pubblico Ministero Antonino Nicastro affinchè svolga le ulteriori indagini non solo sulla violenza sessuale ai danni della ventunenne ma anche su eventuali altri casi verificatisi all’interno della Chiesa Madre ad opera del parroco augustano, che, alla luce del suo coinvolgimento nella vicenda sessuale. potrebbe anche anticipare il pensionamento. I difensori di don Gaetano Incardona stanno svolgendo investigazioni difensive per capire bene cosa sia successo il 20 febbraio scorso all’interno della Chiesa Madre. Dopodichè decideranno se rivolgersi al Riesame oppure no.

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