Nei giorni scorsi vi avevamo parlato del caso di Alessandro Vavassori che come decine di vittime cerca di affrontare il suo passato di abusi sessuali, nel suo caso avvenuti quando a 11 anni era seminarista a Bergamo. Non abbiamo mai smesso di seguire Alessandro, il quale in modo non violento si reca tutti i giorni presso il seminario di Bergamo dove passa il pomeriggio incatenato all’unico accesso del seminario .
Alessandro con la sua civile protesta vuole solamente ottenere udienza con il rettore, vuole portare avanti le promesse precedentemente ricevute dall’ex Vescovo Amadei. Nelle diverse lettere tra Diocesi e Alessandro, risulta che la Diocesi ammise le proprie responsabilità, diede addirittura 20 mila € a Alessandro come anticipo, direi una piena ammissione, ma ora, morto Amadei il nuovo Vescovo non solo sembrerebbe non aver alcuna intenzione di onorare le promesse fatte dal suo predecessore, ma non vuole neppure ricevere la vittima.
E’ paradossale ma preferiscono subire l’imbarazzo di avere un uomo incatenato al cancello del seminario, piuttosto che dargli 10 minuti di udienza. Non chiamano neppure le forze dell’ordine in quanto il rischio è che con il loro intervento l’intera storia finisca sulle prime pagine dei quotidiani locali.
Qualche giorno fa telefonai al seminario, chiedendo il motivo di quella persona incatenata all’ingresso, prima mi risposero che non c’era nessuno, poi ammisero promettendo di andare a parlare con lui e di sapermi dire. In questi giorni comunque Alessandro ha raccolto una serie di testimonianze audio rilasciate dai sacerdoti, è triste dirlo ma siamo di fronte a un caso di “menzogna clericale” in quanto dagli audio si apprende che tutti conoscevano le tendenze pedofile del carnefice di Alessandro, esiste addirittura una denuncia di diversi anni fa, ma non è mai esista la volontà da parte del clero, di tutelare i minori, dalle testimonianze e dai documenti emerge la volontà dei vertici diocesani, di tutelare il prete pedofilo e non i minori .
Francesco Zanardi
Portavoce L’ABUSO