Impossibile parlare con padre Bongiovanni. Per lui prendono le difese i gesuiti dell’Aloisiuanum
PADOVA. Impossibile parlare con padre Secondo Bongiovanni. «Non c’è, è fuori Padova – rispondono all’Istituto Aloisianum – E non sappiamo quando rientrerà». I confratelli lo difendono con una nota diramata sul sito della Compagnia di Gesù e firmata da padre Gianfranco Matarazzo, delegato per i casi di abuso sui minori: «… Un ragazzo di 12 anni ha denunciato di essere stato vittima di alcuni atti osceni e frasi di contenuto sessuale… Il fatto, come da lui dichiarato, è avvenuto senza alcun contatto fisico e in assenza di testimoni. Il minorenne… ha identificato il molestatore in Secondo Bongiovanni che ha sempre sostenuto di essere estraneo alla vicenda e di trattarsi di un caso di errore di persona. Egli ha tenuto informati i Superiori sullo sviluppo della situazione – si legge – Ci aspettavamo un esito diverso del processo, soprattutto per le modalità equivoche con cui è avvenuto il riconoscimento. Rispettando la sentenza e mantenendo le misure cautelative predisposte… confermiamo la nostra fiducia nella magistratura, ma restiamo convinti dell’estraneità di padre Bongiovanni…».
Un pensiero va alla vittima: «Portiamo nella preghiera il ragazzo e la sua famiglia, così come il nostro confratello…». Poi la Compagnia conferma di voler assumersi ogni eventuale responsabilità con l’impegno «alla massima trasparenza e collaborazione nei confronti delle persone coinvolte e degli organi della giustizia civile». Infine una nota della Diocesi di Padova per precisare che il prete in questione «non appartiene al clero padovano… Pertanto il suo diretto superiore non è il vescovo di Padova, inoltre non svolge il ministero né ha compiti pastorali nelle parrocchie locali».
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2010/10/26/news/la-difesa-dei-gesuiti-mancano-testimoni-un-errore-di-persona-1.1209738
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