Deve risarcire la vittima: “Ma non ha pagato un solo euro”
CASAL DI PRINCIPE (an. cas.) “Chiediamo se davanti ad un prete pedofilo condannato in Cassazione che non risarcisce nemmeno un euro della somma a cui è stato condannato, la diocesi di Aversa vuole manifestare un segno di attenzione o se la vittima merita soltanto indifferenza”.
Sergio Cavaliere , avvocato difensore della famiglia della giovanissima vittima delle violenze sessuali di don Marco Cerullo, proprio mentre nella Diocesi di Aversa si sta svolgendo, da ieri e fino ad oggi, il convegno sull’educazione “Gravissimums Educationis: la sfida educativa”, focalizza l’attenzione sui comportamenti che la Chiesa adotta nei confronti dei prelati colpevoli di pedofilia e delle vittime di tali inaudite violenze.
Al convegno prende parti il Cardinale Ruini , presidente del Comitato per il progetto culturale della Chiesa italiana e vicario generale di Sua Santità, Papa Benedetto XVI. “Chiediamo se può ancora fare il prete un prete pedofilo condannato in cassazione. Perché don Cerullo è tuttora un prete” aggiunge il legale ch si costituì parte civile nel processo contro l’allora viceparroco a Casal di Principe e insegnante di religione presso la scuola media di Vill Literno.
“Chiediamo al Cardinale Ruini e al vescovo di Aversa Mario Milano se il problema dei preti pedofili è solo nello scandalo che causa per il clero o se anche invece nella soferenza per le vitttime. Chiediamo se queste vittime hanno diritto a un concreto risarcimento dei torti subiti” scive ancora l’avvocato Cavaliere. “Dopo la condanna in Cassazione a sei anni e otto mesi per don cerullo, è sceso il silenzio sulla sorte della vittima. Silenzio sul risarcimento per la giovane vittima, silenzio sulla figura di don marco Cerullo, educatore già allievo del seminario vescovile e assistente spirituale dei giovani seminaristi dello stesso seminario minore di Aversa” conclude il legale.
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