Il Comitato Nazionale per la Salvaguardia e gli Standard Professionali (NSPSC) della Chiesa Cattolica Neozelandese, responsabile del protocollo di riparazione degli abusi sessuali della Chiesa, TEHOUHANGA RONGO / A PATH TO HEALING (APTH), insieme all’Ufficio Nazionale per gli Standard Professionali (NOPS) della Chiesa, istituito per coordinare le risposte alle denunce ai sensi dell’APTH, sono stati accusati dai sopravvissuti di aver presentato denunce, riferisce la rete di difesa dei sopravvissuti SNAP.
Le vittime e i sopravvissuti di abusi sessuali clericali e religiosi che hanno deciso di rivolgersi alla Chiesa cattolica neozelandese per la guarigione, affermano che le indagini della chiesa sulle loro denunce sono ostacolate dall’NSPSC e dal NOPS, poiché i principi stabiliti nell’APTH non vengono ancora adeguatamente osservati e le procedure dell’APTH non vengono ancora seguite.
SNAP riferisce che un denunciante dell’APTH ha recentemente ricevuto una lettera da un avvocato incaricato sia dall’NSPSC che dal NOPS che minacciava di “interrompere l’indagine sulle vostre denunce”, dopo che il denunciante aveva messo in dubbio la gestione del processo investigativo da parte del NOPS.
Il denunciante ha affermato che “agli investigatori è stato impedito dal NOPS di raccogliere le prove e di svolgere le indagini necessarie”.
Due appelli al gruppo che sovrintende all’NSPSC e al NOPS, la “Commissione mista” composta da vescovi cattolici e leader congregazionali della Nuova Zelanda, sono stati fatti ma finora sono stati ignorati.
Nonostante le promesse pubbliche della Chiesa cattolica neozelandese di “una risposta compassionevole ed equa ai denuncianti”, i sopravvissuti sentono di non essere presi sul serio, riferisce SNAP. “In realtà, i sopravvissuti sono stati ulteriormente danneggiati dallo stesso processo istituito per offrire loro la guarigione”, ha dichiarato Barbara Taylor, operatrice di supporto ai sopravvissuti di SNAP Aotearoa.
SNAP è preoccupato per il fatto che, mentre i due comitati NSPSC e NOPS sembrano entità separate, in realtà sono composti dalle stesse persone. Eppure il ruolo dell’NSPSC, secondo la “Safeguarding Structure” pubblicata dalla Chiesa, è quello di supervisionare il lavoro del NOPS.
SNAP è anche preoccupata per il fatto che NOPS stia ancora chiedendo ai denuncianti di firmare clausole di riservatezza per far sì che le loro denunce vengano esaminate.
SNAP spera che il tanto atteso Rapporto finale della Commissione Reale d’Inchiesta sugli Abusi nelle Care, che uscirà questa settimana, affronterà ulteriormente questi problemi.
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