Dopo le dichiarazioni di don Bucci su pedofilia e l’aborto, è intervenuto il vescovo di Providence, Thomas Tobin. “Le violenze sessuali ai minori sono da condannare tanto quanto l’aborto”, ha detto Tobin. La polemica non si placa e un gruppo di politici del Rhode Island, assieme a due vittime di abusi sessuali del clero, hanno chiesto al vescovo di sospendere padre Bucci.
di Mirko Bellis
Le dichiarazioni di don Richard Bucci su pedofilia e aborto hanno provocato una bufera. Il sacerdote 72enne della chiesa del Sacro Cuore di West Warwick, nello Stato di Rhode Island, durante un’intervista ha detto che “la pedofilia non uccide mentre l’aborto sì”. Per cercare di calmare gli animi è dovuto intervenire Thomas Tobin, il vescovo di Providence, la capitale del piccolo Stato sulla costa est degli Usa. Se padre Richard è convinto che l’aborto sia peggio della pedofilia in quanto il primo uccide e la seconda no, il vescovo Tobin mette sullo stesso piano le violenze sessuali su minori e l’interruzione di gravidanza. È quanto si legge in un comunicato diffuso il 13 febbraio dalla diocesi di Providence.
“È importante affermare che sia l’abuso sessuale su minori sia l’aborto sono entrambe azioni orribili e immorali che hanno conseguenze molto gravi e dannose”, premette il vescovo. “In primo luogo – scrive Tobin – non è mai accettabile la sottovalutazione del danno provocato dalle violenze sessuali ai minori. Gli abusi di carattere sessuale, ovunque e in qualsiasi momento, causano danni duraturi, a volte permanenti e devastanti alle vittime sopravvissute, alle loro famiglie e all’intera comunità”. “Le accuse di abuso sessuale devono sempre essere prese molto sul serio – continua – e dovrebbe essere fatto ogni sforzo per proteggere i bambini e i giovani, per eliminare gli abusi, per incriminare gli abusatori e per offrire assistenza alle vittime”. Dopo queste necessarie considerazioni il vescovo di Providence affronta il tema dell’interruzione di gravidanza.
“Anche l’aborto è un atto peccaminoso e immorale, un ‘crimine abominevole’. (Concilio Vaticano II) l’aborto distrugge la vita innocente non nata; sfrutta le donne vulnerabili; svilisce la vita familiare; e corrode il tessuto morale della società. Non ci sono circostanze, personali o politiche, che giustifichino l’interruzione della gravidanza di bambini non ancora nati. La Chiesa cattolica è stata molto chiara e coerente nel condannare il male dell’aborto e affermiamo che coloro che promuovono, sostengono e approvano l’aborto, compresi i leader civili, sono responsabili di un grave male agli occhi di Dio Onnipotente”. “Nell’attuale discussione pubblica, esorto tutte le parti ad astenersi da inutili e provocatorie retoriche e a riflettere personalmente e con la preghiera sulle conseguenze di queste gravi questioni. Possiamo rinnovare i nostri sforzi per proteggere la vita e promuovere il bene comune, specialmente per i bambini e i giovani, e possa Dio benedire il nostro impegno con saggezza, prudenza, umiltà e carità”.
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