Opus Bono Sacerdotii, un ente no profit nello Stato del Michigan, dal 2002 ha offerto protezione, assistenza legale e aiuti in denaro a centinaia, se non migliaia, di sacerdoti cattolici accusati di pedofilia. Lo ha scoperto un’inchiesta di Associated Press. Secondo uno dei fondatori della Ong: “Le vittime trascurate degli scandali sessuali sono i preti e la Chiesa”.
Opus Bono Sacerdotii, una piccola organizzazione senza fini di lucro del Michigan, per quasi 20 anni ha offerto riparo, assistenza legale e aiuti in denaro a centinaia, se non migliaia, di sacerdoti cattolici accusati di pedofilia. E’ quanto emerge da un’inchiesta di Associated Press (Ap), partita dopo le rivelazioni di Mary Rose Maher, la figlia 27enne del fondatore della Ong. “Una semplice indagine sull’associazione no profit Opus Bono Sacerdotii – è la denuncia scritta nel 2017 da Mary Rose al procuratore dello Stato del Michigan – metterà in luce la sottrazione di milioni di dollari, anni di frodi postali e il costante e sistematico abuso delle donazioni”. I fondi raccolti dall’ente, però, oltre a finire nelle tasche dei due fondatori, servivano anche per un altro scopo: aiutare i preti accusati di abusi sessuali su bambini.
“Quando un [prete] pedofilo è finito in prigione per aver abusato decine di minori, Opus Bono era lì ad offrire conforto e denaro”, scrivono i tre giornalisti autori dell’inchiesta. E ancora: “Quando un prete ha confessato di avere aggredito sessualmente ragazzi di età inferiore ai 14 anni, Opus Bono ha raccolto fondi per la sua difesa”. E sebbene l’archidiocesi di Detroit abbia subito smentito qualsiasi relazione con la Ong, Associated Press è stata in grado di scoprire che in realtà i fondatori di Opus Bono Sacedotii hanno goduto per anni della protezione di importanti ecclesiastici.
“Le vittime degli scandali sessuali sono i preti”
“Negli scandali sessuali, le vittime trascurate sono i preti e la Chiesa stessa”. Con questa intenzione nasce nel 2002 Opus Bono Sacerdotii, un ente che fin dall’inizio vuole contrapporsi al Survivors Network of those Abused by Priests (Rete di sopravvissuti agli abusi dei preti) e gli altri gruppi che accusano la Chiesa di insabbiare le violenze sessuali del clero. A fondare l’organizzazione no profit sono due amici, Joe Maher e Peter Ferrara, entrambi parrocchiani de “L’Assunzione della Beata Vergine Maria” di Detroit, nel Michigan. Un ruolo importante nell’ente lo ricoprirà anche padre Eduard Perrone, per 25 anni sacerdote in questa grande chiesa di pietra conosciuta anche come “La Grotta dell’Assunzione”. “Già alcuni anni prima che aiutasse a fondare l’Opus Bono – si legge nel reportage di Ap – Perrone aveva accolto nella sua chiesa due sacerdoti accusati di abusi sessuali nelle diocesi di altri stati. Uno di loro in seguito ha ammesso di aver molestato ben 50 bambini negli anni ’80 e ’90”.
Il primo caso di cui si occupa la Opus Bono risale proprio al 2002 quando la polizia di Detroit accusa Komlan Dem Houndjame, sacerdote africano del Togo, di aggressione sessuale nei confronti di un corista della “Grotta dell’Assunzione”. All’epoca sia Perrone che Maher fanno quadrato attorno a Houndjame. Maher addirittura lo porta a casa sua per proteggerlo dall’attenzione dei media. Al processo, il giudice stabilisce che non ci sono prove sufficienti e Houndjame viene assolto, nonostante altre due donne (mai sentite in tribunale) lo accusino di aver abusato di loro. Da quel momento il telefono di John Maher non smette di squillare: a chiamarlo sono altri sacerdoti che chiedono aiuto. Per i preti coinvolti in abusi, i fondatori di Opus Bono hanno pronti biglietti d’aereo, hotel e appartamenti. Alloggi che consentono ai presunti pedofili di sottrarsi allo scandalo provocato dalla loro condotta sessuale.
Donazioni di milioni di dollari per i sacerdoti abusatori
L’elenco dei sacerdoti aiutati da Opus Bono è riservato, ma dai suoi opuscoli promozionali si ricava che dal 2002 l’ente no profit ha assistito oltre 8mila preti. Il procuratore generale del Michigan, Bill Schuette, stima che la cifra più reale sia attorno ai mille. Quello che è certo è che alcuni dei religiosi soccorsi da Maher sono stati coinvolti in aggressioni sessuali. Come Jason Sigler, un sacerdote di Detroit condannato per aver molestato decine di bambini nel New Mexico e nel Michigan. Altri addirittura venivano assunti da Opus Bono come consulenti in diritto canonico: è il caso del reverendo Gregory Ingels, accusato di aver abusato sessualmente di un ragazzino di 15 anni a San Francisco negli anni ‘70.
A sorprendere è inoltre la quantità di soldi raccolti dall’ente con le donazioni: secondo l’inchiesta dell’Associated Press, dal 2002 al 2016, le entrate di Opus Bono Sacerdotii sono state pari a 8 milioni di dollari. A subire un vertiginoso aumento sono anche gli stipendi di Maher e Ferrara. Insomma, l’attività dei due fondatori vanno a gonfie vele. Almeno fino all’intervento della giustizia.
Lettere ai fedeli per pagare le spese legali ad un prete accusato di pedofilia
Nel 2018, Opus Bono invia una serie di lettere ai fedeli del Michigan per chiedere un aiuto in denaro. I soldi raccolti serviranno per pagare le spese legali a due sacerdoti: Robert DeLand, accusato di avere mantenuto relazioni sessuali con tre giovani e, Jonathan Wehrle, un prete incriminato per essersi appropriato di svariate migliaia di dollari della sua diocesi. E’ in quel momento che l’ente no profit finisce nel mirino del procuratore generale del Michigan, Bill Schuette. Dopo le indagini, il magistrato stabilisce che Maher e Ferrara stanno utilizzando la Ong per il loro arricchimento personale. I due, comunque, arrivano ad un accordo e se la cavano con poco: 10mila dollari per coprire i costi delle indagini giudiziarie e il divieto di ricoprire cariche in organizzazioni no profit nello Stato del Michigan. Opus Bono Sacerdotii ha fatto sapere Ferrara è stato licenziato e Maher non ha più alcun ruolo dal 31 marzo scorso.
Joe Maher, però, sembra aver violato i patti con il procuratore perché è il presidente di The Men of Melchisedec, una nuova organizzazione il cui indirizzo risulta a Indian River, nel Michigan. Il compito di questo nuovo gruppo, come si legge nella loro pagina web, “è di aiutare i preti che incontrano difficoltà nella loro vita personale e nel loro ministero sacerdotale […], compresi quelli che soffrono per l’orrore di un’accusa di abuso sessuale”. E, come nel caso di Opus Bono Sacerdotii, anche qui ai fedeli preoccupati per la sorte dei religiosi coinvolti in scandali sessuali è data la possibilità di contribuire con donazioni.
https://www.fanpage.it/esteri/che-cose-lopus-bono-sacerdotii-lente-no-profit-che-per-anni-ha-finanziato-i-preti-pedofili/