Il cardinale arcivescovo di Washington, 77 anni, è al centro di polemiche dopo la pubblicazione del report sugli abusi in Pennsylvania e il dossier Viganò
Nell’incontro che ha avuto con Papa Francesco nei giorni scorsi era stato invitato a discutere con franchezza della situazione con i suoi sacerdoti. Ora il cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, 78 anni il prossimo novembre, martedì 11 settembre 2018 ha scritto nuovamente ai preti della sua diocesi annunciando loro che intende recarsi nuovamente a Roma nell’immediato futuro per discutere con il Pontefice l’accettazione della sua rinuncia.
Wuerl, nominato arcivescovo di Washington da Benedetto XVI nel 2006, dopo l’accettazione della rinuncia dell’allora cardinale Theodore McCarrick – molestatore di seminaristi ora pesantemente sanzionato da Papa Francesco a seguito di una fondata denuncia per abuso su un minore avvenuta a New York nei primi anni Settanta – ha già presentato le dimissioni nel novembre 2015, al compiere 75 anni.
Il report del Grand Jury della Pennsylvania, pubblicato a metà agosto, lo chiama in causa per non aver agito correttamente nei confronti di alcuni preti pedofili negli anni in cui era vescovo di Pittsburg, anche se gli viene riconosciuto di aver agito bene in altri casi. Il report contiene le storie di 301 preti abusatori e di almeno un migliaio di vittime, crimini avvenuti in un arco temporale di settant’anni nelle diocesi dello stato nordamericano. Dopo la sua pubblicazione è cresciuta non soltanto nell’opinione pubblica, ma anche tra il clero della diocesi di Washington, l’onda lunga della richiesta di rinunciare. Wuerl è tra coloro che vengono presi di mira anche dal dossier firmato da Carlo Maria Viganò, il “comunicatoˮ scritto con il quale l’ex nunzio chiede le dimissioni di Papa Francesco. Secondo Viganò Wuerl non ha agito come doveva nei confronti del predecessore McCarrick.
Nei giorni scorsi Wuerl è stato ricevuto riservatamente dal Papa e l’udienza non è comparsa tra quelle pubblicate. L’esito dell’incontro è stato l’invito a un discernimento comune con il clero diocesano. Tornato a Washington, Wuerl ha incontrato un centinaio di sacerdoti, alcuni dei quali hanno fatto interventi molto critici.
Della udienza riservata, non riportata nell’agenda ufficiale del Pontefice pubblicata dalla Sala Stampa vaticana, ha dato notizia lo stesso cardinale nell’incontro con i preti, durante il quale ha confidato appunto di aver chiesto consiglio al Pontefice se consultarsi con loro sul suo futuro.
Ieri una nuova lettera al clero, con la quale il porporato statunitense annuncia un ulteriore viaggio a Roma per discutere con il Papa della sua ormai imminente rinuncia. «Lunedì 3 settembre, prima della nostro annuale evento per il Labor Day, abbiamo avuto l’opportunità di pregare insieme e, come mi era stato richiesto dal nostro Santo Padre Papa Francesco, di discernere quale fosse per me la migliore decisione da prendere mentre affrontiamo nuove rivelazioni sull’estensione dell’orrore degli abusi clericali sui minori e dei fallimenti dei vescovi nel sorvegliare».
«Il problema – continua Wuerl – è come iniziare in modo efficace un percorso per raggiungere un nuovo livello di guarigione per i sopravvissuti che hanno sofferto così tanto, e per i fedeli che sono a noi affidati e che sono stati anch’essi feriti dalla vergogna di queste azioni terribili, e hanno dei dubbi riguardo alla capacità del loro vescovo di gestire in modo adeguato la situazione».
«È chiaro che una mia decisione – prima piuttosto che poi – è un aspetto essenziale perché questa Chiesa diocesana che tutti noi amiamo possa andare avanti. Come frutto del nostro discernimento intendo andare presto a Roma a incontrare il nostro Santo Padre a proposito della rinuncia che ho presentato quasi tre anni fa, il 12 novembre 2015».
http://www.lastampa.it/2018/09/12/vaticaninsider/wuerl-scrive-ai-preti-vado-dal-papa-a-discutere-della-mia-rinuncia-qEzfTPpmBSaazwkXGkwPBK/pagina.html
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