Ogni anno quasi 600 denunce all’attenzione del Vaticano. E 900 preti ridotti allo stato laicale in un decennio. Solo la Chiesa Usa spende 3 miliardi tra terapie e spese legali. L’allarme di papa Francesco
Francesco non ha lasciato spazio a dubbi: «La Chiesa è stata tardiva nell’affrontare il problema della pedofilia». E, ha aggiunto, «da parte mia non ci sarà mai una grazia per i protagonisti di questa vergogna». La piaga degli abusi sui minori all’interno del clero, d’altra parte, si è diffusa a macchia d’olio in tutto il mondo e si è arrivati anche ad 800 denunce in un solo anno in Vaticano. Era il 2004, ma anche negli ultimi anni i casi sottoposti all’ex sant’Uffizio si aggirano intorno ai 600 l’anno.
L’INTERVENTO DI PAPA RATZINGER. Queste dunque le denunce di tipo “canonico”, secondo i dati forniti dal Vaticano nel 2013, ma restano poi le inchieste giudiziarie aperte dalla magistratura civile. Uno scandalo enorme, che ha visto oggi il forte intervento di Papa Francesco, è che portò Benedetto XVI, già da cardinale con la responsabilità di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (l’istituzione vaticana che si occupa della materia) ad alzare i tappeti sotto i quali era nascosta la ‘polvere’ e a decidere per la ‘tolleranza zero’.
NOVECENTO PRETI RIDOTTI ALLO STATO LAICALE. Linea confermata e rafforzata da Bergoglio, che ha assunto in questi anni di pontificato una serie di decisioni molto forti. Anche quella di voler processare in Vaticano un nunzio, un alto esponente della diplomazia, come nel caso di Jozef Wesolowski. In 10 anni, dal 2004 al 2013, sono stati circa 900 i preti ridotti allo stato laicale. Praticamente ‘cacciati’ dalle gerarchie e impossibilitati a proseguire nel loro ministero sacerdotale. Questi sono gli ultimi dati diffusi dallo stesso Vaticano, nel 2014, in occasione dell’inchiesta aperta in sede Onu nel Comitato contro la tortura.
LA CHIESA AMERICANA HA SBORSATO 3 MILIARDI. Ma enorme non è solo il numero dei casi e di Paesi coinvolti nello scandalo della pedofilia da parte di uomini di Chiesa. Gigantesche sono state anche le cifre già sborsate in alcune realtà per i reati commessi da ecclesiastici. La sola Chiesa degli Stati Uniti ha già pagato nell’ultimo decennio, quando le denunce sono venute alla luce e sono state coinvolte anche le Corti di Giustizia, quasi 3 miliardi di dollari, tra patteggiamenti, terapie e spese legali. In questo contesto emblematico è proprio il caso di Boston, raccontato nel film Il caso Spotlight che ha vinto l’Oscar.
IN AUSTRALIA SOTTO ACCUSA IL 7% DEI PRETI. L’attuale cardinale della cittadina americana, Sean Patrick O’ Malley, scelto da papa Francesco per presiedere la Commissione vaticana sulla pedofilia, dopo aver ‘ereditato’ la difficile situazione creata dal suo predecessore, Bernard Francis Law, decise di vendere il palazzo vescovile e scelse per sé una residenza ordinaria, proprio al fine di risarcire le vittime di pedofilia. Anche in Australia – dove è ancora in corso la vicenda che riguarda il cardinale George Pell, il ministro dell’Economia vaticana al momento in ‘congedo’ dall’incarico – il caso ha assunto dimensioni drammatiche: il 7% dei preti cattolici australiani è accusato di aver commesso abusi sessuali su minori dal 1950 in poi. L’età media delle vittime, 10 anni e mezzo per le bambine e poco più di 11 anni e mezzo per i bambini. In tutto, fra il 1980 e il 2015, 4.444 persone hanno denunciato abusi di preti o religiosi di 93 entità della Chiesa australiana.
http://www.lettera43.it/it/articoli/cronaca/2017/09/21/pedofilia-nella-chiesa-i-numeri-dello-scandalo/213851/
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