Alla fine ha prevalso il buonsenso e anche la sensibilità di non voler sottoporre ancora una volta le vittime e la stessa diocesi ad una lunga, onerosa e impopolare causa civile che avrebbe solo inutilmente prolungato il risolversi dei problemi. D’altra parte la cosa era auspicabile, lo stesso vescovo Calogero Marino sin dal primo giorno, parlando dello scandalo dei preti pedofili savonesi, ha sempre espresso il desiderio e la necessità che le vittime potessero finalmente voltare pagina ed avere l’opportunità, legittima, di guardare concretamente ad un futuro. Lo scorso febbraio dimostrò le sue intenzioni accettando di incontrare il portavoce della Rete L’ABUSO, l’associazione italiana che tutela le vittime di preti pedofili, tra cui quelle savonesi.
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